lunedì 21 settembre 2020

Nelle ultime settimane il Corriere Fiorentino ha prestato molta attenzione alle novità in merito alla mobilità ciclistica, riportando però alcune inesattezze sul Codice della Strada...abbiamo scritto alla redazione e ci siamo permessi una piccola proposta!



Gentilissima Redazione,

è sempre positivo che la stampa locale partecipi al dibattito sulla mobilità ciclistica, specie in un momento di forte cambiamento per l'emergenza Covid e di consapevolezza per l'emergenza ambientale.

Il confronto su temi tecnici richiede però, specie da parte della stampa, di informare con esattezza, senza incappare in "fake news" sicuramente involontarie. Ad esempio, l'11 settembre titolate: "Parcheggio troppo piccolo, e l'auto invade la ciclabile". A corredo la foto di una macchina parcheggiata obliqua fra due alberi, dove esiste invece un parcheggio parallelo. Non è dunque il parcheggio ad essere "piccolo", ma è l'auto in posizione "creativa".

Nell'articolo del 20 settembre invece si sostiene che le corsie ciclabili di viale Petrarca "riducono fortemente le carreggiate, passando da due a poco più di una per corsia". Sorvolando sullo scambio di significato tra carreggiata e corsie, va evidenziato che su viale Petrarca non sono mai esistite due corsie per senso di marcia, non essendo presente la linea tratteggiata a separarle se non in prossimità di alcuni incroci semaforizzati. Dunque, da Codice della Strada, non è mai stata ammessa la marcia su due file parallele. Sembrano invece ben più evidenti le numerose infrazioni anche riportate nelle foto di corredo: scooter che superano sulla destra, auto in sosta in mezzo alla carreggiata stradale, in particolare a cavallo della corsia ciclabile.

Viene da chiedersi come sia possibile che arrechi danno alla circolazione una segnaletica, quella delle corsie, che invece è perennemente invasa da auto in violazione delle regole. Forse che il vero ostacolo alla circolazione siano proprio le auto perennemente parcheggiate in doppia fila, riesplose con la riapertura delle scuole?

Capiamo d'altra parte che con una tale confusione sulle regole del Codice della Strada sia anche difficile districarsi fra nuove infrastrutture e cause degli ingorghi: la nostra associazione si offre per un momento di formazione per tutta la redazione sulle novità del Codice della Strada, magari da trasmettere in streaming, per comprendere come mai non si è ricorso alle piste protette e come ci si comporta in loro presenza. Chissà che non imparino qualcosa anche i tanti ciclisti, automobilisti e scooteristi indisciplinati.

Da un confronto su simili temi ne trarremo vantaggio tutti: soprattutto la corretta informazione.

Con rinnovata stima

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