mercoledì 3 febbraio 2016
"Niente bici+treno per i pendolari toscani, a meno che non si dotino di una bici pieghevole; ma se vuoi la pieghevole, ecco 150 euro!" Questo, in sostanza, quanto dice la Regione Toscana ai propri cittadini.
La giunta regionale ha approvato una delibera che dà il via al proprio progetto «In bici col treno» che sfrutta i fondi derivati dalle penali applicate a Trenitalia per le inefficienze del servizio.
I provvedimenti sono due, uno per i pendolari, che potranno beneficiare di un bonus da 150 euro l’uno di cui potranno beneficiare pendolari utenti di Trenitalia e del Trasporto ferroviario toscano. Per i turisti, invece, con un investimento di 200 mila euro, si dimezzano i costi degli abbonamenti bici+treno già esistenti da 40 a 20 euro, se valido nel fine-settimana, da 100 a 50 euro quella valida tutti i giorni.
Cosa impedisce ai pendolari si sfruttare l'abbonamento turistico? Un piccolo dettaglio (ma il diavolo si nasconde proprio nei dettagli): l'esclusione delle fasce orarie 6:00-9:00 e 17:00-19:00. Come del resto ci aspettavamo, i pendolari sono tagliati fuori dalla possibilità di portare le bici non pieghevole in treno. (Il normale biglietto bici+treno costerebbe ad un pendolare circa 700 euro l'anno, se usato tutti i giorni)
L'associazione FIAB FirenzeInBici chiede alla Regione Toscana di raccogliere la sfida lanciata dall'Emilia-Romagna che, a seguito dall'enorme successo della petizione lanciata da Sara Poluzzi, ha introdotto l'abbonamento treno+bici. Ma servono anche investimenti infrastrutturali, prima di tutto sui treni: i nuovi treni Jazz, così come i TAF, sono del tutto privi di posti bici. Il Minuetto ne ha solo due. Anche i turisti, con il loro bell'abbonamento scontato, dove metteranno le bici? E le 700 pieghevoli finanziate, dove potranno essere messe dai pendolari, se nessun treno è dotato di adeguate bagagliere?