giovedì 22 settembre 2005

Ho avuto il piacere di seguire, anche se solo in parte, il Convegno su trasporti e inquinamento in Palazzo Vecchio in occasione della "giornata senz'auto" del 22 settembre 2005. Da incallito ciclista la cosa mi interessava come "pezzo" di una mobilità di cui anche noi cenerentole in bici facciamo parte.

Il rappresentante di Legambiente, di cui ho sentito solo metà discorso, ha dato prova di grande competenza e pragmaticità avanzando proposte e richieste più che condivisibili e niente affatto da libro dei sogni. Gliene va dato atto perchè invece altri personaggi in possesso delle leve necessarie a muovere quanto egli proponeva si sono brillantemente persi in futili discorsi assai vaghi e generici.

Il mio umore, già neruccio, è nettamente peggiorato ascoltando attonito di scenari apocalittici e degli effetti devastanti del traffico sulla salute e su molte altre cose.

Il fatto che nessuno dei personaggi suddetti, che le decisioni le dovrebbero prendere, abbia fatto il minimo accenno al mezzo di trasporto "bicicletta" non mi stupito più di tanto ne me lo sarei aspettato.

E qui invece il colpo di scena!

L'arch. Guerrini, figura di primo piano della Direzione Mobilità del Comune di Firenze, è intervenuta con piglio battagliero sulle busvie, a cui, con mio sollucchero e maraviglia, ha regolarmente e marcatamente affiancato le piste ciclabili (da realizzare prestissimo!!) come scelte strategiche. Ha tessuto le lodi di chi ha scelto la bici, predicato l'integrazione dei trasporti con la bici, maledetto l'auto, inveito contro le cattive abitudini, illustratone le terrificanti ricadute ... una radical-ecologista-noglobal-sovversiva delle peggiori, forse la Digos gli intercetta le telefonate. Stavo per avere un orgasmo, forse per quello sono dovuto uscire, vi immaginate senno la figura ...

Ma scusi arch. Guerrini, mi frullava per la testa, noi aspettiamo da anni che ci riverniciate un paio di righe bianche e che venga installato o tolto qualche cartello ... come la mettiamo???

Poi il sollievo: ho lasciato il Salone dei Duecento con il suo carico di storia, ho passati i futuristici controlli sicurezza per rivedere il sole in piazza Signoria strapiena di auto e furgoni parcheggiati. Ho tirato un sospiro di sollievo: è tutto in ordine, stavano solo scherzando con le loro lugubri profezie e mefitici progetti, in fondo possiamo continuare come sempre, va tutto bene.

Odyssaeus


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