giovedì 17 marzo 2005

Come ricordano gli ultimi dati della Comunità Europea, il 50% degli abituali spostamenti effettuati in auto non supera i cinque chilometri e il 30% non arriva ai tre. In questo contesto la bicicletta può costituire una credibile alternativa all’uso del mezzo motorizzato, soprattutto se ci riferiamo agli spostamenti all’interno delle città, dove sempre meno gestibile risulta oggi il traffico; la bicicletta è assolutamente concorrente con gli altri mezi sia sul piano dei tempi di spostamento, sia, soprattutto, sul piano della salute e dell’inquinamento prodotto. Ma parlare di bicicletta, di piste ciclabili, di mobilità sostenibile è possibile solo in presenza di scelte politiche che vogliano investire in sicurezza per tutti gli utenti della strada - ivi compresi ciclisti e pedoni – e che intendano rivedere dalle fondamenta un sistema di mobilità che ormai fa acqua da tutte le parti.

E’ all’interno di questo quadro di riferimento che il Coordinamento toscano delle associazioni aderenti alla FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta – ha in questi giorni fatto pervenire ai candidati al Consiglio regionale toscano ed alla Presidenza della Regione un documento dal titolo “Mobilità sostenibile in Toscana” in cui si chiede di sottoscrivere un impegno preciso in favore della mobilità ciclistica.

Nello specifico si invita a “promuovere, sostenere ed approvare, in fase di bilancio, adeguati finanziamenti per la mobilità ciclabile” ed a “proporre, sostenere ed approvare atti del Consiglio regionale volti a determinare ed indirizzare l’attuazione delle seguenti politiche”. Segue un dettagliato programma in cui si auspica tra l’altro la realizzazione di una rete ciclabile regionale ( si parla di Ciclopista Francigena che taglia la Toscana da nord a sud, passando per Siena, di Ciclopista dell’Arno e di Ciclopista costiera da Marina di Carrara a Montalto di Castro), il recupero ad uso ciclopedonale dei sedimi ferroviari dimessi, l’applicazione sul territorio regionale di politiche in materia di “mobilità sostenibile nelle aree urbane” ed infine l’istituzione di un Ufficio regionale Mobilità Ciclistica.

Si tratta di una proposta articolata che si rivolge al mondo della politica affinché, dopo tanto parlare di inquinamento causato da un uso dissennato dei mezzi motorizzati privati, causa prima del negativo impatto su ambiente e salute dei cittadini, si passi a soluzioni che considerino la bicicletta non solo come strumento di svago per il tempo libero, ma anche come una alternativa pulita al traffico. D’altra parte questa iniziativa non è frutto del caso ma si colloca all’interno di un impegno preciso che le associazioni FIAB portano avanti da anni in favore della bicicletta e di una mobilità più sicura per tutti.

Le adesioni sono raccolte e pubblicate in tempo reale con lo stesso meccanismo usato per il "patto per la bicicletta" proposto alle elezioni comunali di Firenze dal forum di FirenzeInBici. Hanno immediatamente aderito i due candidati presidente degli schieramenti di centro-sinistra e di centro-destra, mentre già stanno arrivando le prime adesioni dei candidati consiglieri.


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