mercoledì 2 marzo 2005

Alla c. a. del maresciallo Rocca

e, p.c.:
al sindaco di Firenze
all'assessore al traffico
all'assessore all'ambiente
alla redazione fiorentina della Nazione
alla redazione fiorentina della Repubblica alla redazione di Controradio agli amici ciclisti

Egregio maresciallo Rocca,
mi permetto di porre alla sua attenzione un fatto che non smette di inquietarmi. Si tratta di una scomparsa misteriosa. L'istinto sarebbe stato di scrivere a “Chi l'ha visto”, ma ho preferito rivolgermi a lei ed evitare che il fatto diventasse “spettacolo”.

Le scrivo perchè possa mettere a disposizione della mia città le sue formidabili qualità umane e investigative. Veniamo al dunque. Da molto tempo è scomparsa, e sembra che nessuno se ne preoccupi, la pista ciclabile che era prevista sul progetto della nuova tramvia Firenze-Scandicci. Questa tramvia dovrebbe collegare la stazione di Santa Maria Novella (proprio di fronte alla scuola che immagino lei abbia frequentato) con Scandicci. Di questa tramvia si parla da anni (pensi che qualche tempo fa, facendo pulizia in casa, ho trovato un vecchio giornale – era del 2000 – che dava per certa la prima corsa per l'aprile del 2004...), e adesso pare che siamo arrivati al momento in cui si finisce di chiacchierare e si comincia a fare.

Bene, sentendo parlare di questo progetto, ho ascoltato alcune persone dire “pensate che lungo la tramvia ci doveva essere una pista ciclabile e ora non c'è più ahahahahahahahah”. Ma a me questa cosa non fa affatto ridere... si fa un gran parlare della “cura del ferro” per la nostra città, e va bene, ma credo che sia necessaria anche una robusta “cura del fosforo” per ricordarsi che di fronte ad una serie di lavori così rivoluzionari (che si tratti di tramvie, nuove strade o simili) fare una pista ciclabile (su una direttrice così importante) diventa praticamente a costo zero. Collegare l'Isolotto (e quindi le Cascine) con Scandicci permetterebbe ai molti ciclisti abituali o domenicali che usano il viale Nenni alla mercè di auto sfreccianti (con buona pace dell'autovelox) di viaggiare con sicurezza e tranquillità, bambini compresi.

Nel corso della sua inchiesta, magari riuscirà anche a scoprire perchè è stato scelto di fare quel percorso di tramvia (non sono per principio contrario alla tramvia, ma ho alcune domande senza risposta...), su un percorso in cui un autobus oggi (a costo zero, direi) ci mette una ventina di minuti a fare il percorso municipio di Scandicci-stazione (anzi, forse di più, perchè le corsie preferenziali sono poche e quelle poche sono poco rispettate).

Sarebbe anche interessante sapere come mai è stato scelto un percorso che nel tratto fiorentino si snoda anche in mezzo ai campi (diventeranno tutti condomini?), o perchè lo stesso percorso passa vicino a tre supermercati, ad un grande centro commerciale e a due veloci distributori di panini con polpetta (qualcuno li chiama ristoranti...), mentre lascia più distanti, per fare un esempio, due frequentate scuole superiori, un ospedale, una caserma, un campo sportivo e un cimitero... ripeto, a volte il ferro non basta, occorre anche il fosforo...

Ho molta fiducia in lei e nelle sue capacità di indagine. Questa misteriosa scomparsa non può cadere nel dimenticatoio. Poi, se vorrà, avrei anche un altra piccola questione: un altro piccolo tratto di pista ciclabile (intorno alla Fortezza) che è sparito da anni e che non riapparirà a breve... neanche in forma “passeggera”... insomma, questa sembra la città di Houdinì, se ne sarà reso conto... le piste ciclabili sembrano sparire come la neve a ferragosto (pensi che possono anche essere “revocate” da qualche dirigente, o si interrompono per lavori, o ...).

Non sapremo mai in quale zona infernale Dante avrebbe messo gli automobilisti indisciplinati... però, immagino che, per la legge del contrappasso, dovrebbe essere qualcosa di simile all'attraversamento in bici della zona della Fortezza...

Fiduciosi saluti
Patrizio Suppa


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