lunedì 13 dicembre 2004

Sono stati pubblicati ieri dalla stampa i risultati dell'indagine statistica che l'associazione Città Ciclabile ha svolto per conto dell'ex assessorato alla mobilità. L'indagine è basata su 1250 risposte fornite a questionari distribuiti ai dipendenti delle Poste Italiane, della Cassa di Risparmio di Firenze, dell'Enel e della Nuovo Pignone.

I risultati sembrerebbero incoraggiare l'ottimismo: addirittura il 14% degli intervistati già usa la bicicletta per andare al lavoro. Quasi altrettanti utilizzano l'autobus, ma la stragrande maggioranza (il 70%) si divide equamente divise fra automobile e moto/motorino. Rimangono le briciole per gli altri mezzi (piedi, treno). Il dato del 14% degli spostamenti casa/lavoro con la bicicletta contraddice pesantemente il dato rilevato nel 1998, che vedeva la quota della mobilità ciclabile ferma al 5,6% degli spostamenti complessivi. Se è vero che il numero dei ciclisti è certamente aumentato, negli ultimi 6 anni, ci sembra improbabile che sia addirittura più che raddoppiato. Come è possibile, allora, spiegare un risultato così lusinghiero?

La fase più delicata di qualsiasi indagine statistica è quella della selezione del campione. In questo caso, balza agli occhi il fatto che il numero degli intervistati è molto inferiore al numero dei dipendenti delle 4 aziende citate, pur limitandosi a quelli che lavorano nel territorio del Comune di Firenze. Ci domandiamo, allora, con quale criterio sia stato scelto il campione di 1250 intervistati, fra le migliaia di dipendenti delle 4 aziende. Se, ad esempio, la partecipazione al sondaggio fosse stata volontaria, potremmo ipotizzare che abbiano risposto al questionario le persone con maggiore senso civico o con maggior sensibilità per i temi della mobilità sostenibile. Fra queste persone, evidentemente, la percentuale di ciclisti è superiore rispetto alla media, il che avrebbe potuto falsare il risultato finale.

Ma vediamo gli altri dati forniti dall'indagine: il 70% degli intervistati ha una bicicletta e la usa di tanto in tanto (il 15% la usa tutti i giorni, e quasi altrettanti sono quelli che la usano più volte nella settimana). Un altro dato interessante è quello della distanza fra l'abitazione ed il luogo di lavoro: il 52% degli intervistati abita da 0 a 4 chilometri, e sono quindi ottimi "candidati" per recarsi al lavoro in bicicletta; ma secondo Città Ciclabile possono essere considerati potenziali ciclisti gli appartenenti al 20% che abitano fra i 5 e i 9 chilometri di distanza.

Quello che maggiormente scoraggia i non ciclisti dallo scegliere la bicicletta, sono i problemi della sosta e la mancanza di piste ciclabili (ma questo era facile immaginarlo) che costringono i ciclisti a muoversi in promiscuità con il traffico.


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