mercoledì 21 gennaio 2004

Di seguito potete leggere la lettera che Filippo Mannucci, il pedone investito, ha inviato alla redazione fiorentina di "Repubblica" e pubblicata oggi sulla pagina della cronaca locale. La lettera è stata pubblicata anche da "La Nazione"; ma in forma ridotta. Pare, e sottlineamo il «pare» che il ciclista stia in realtà benissimo e il pedone manco esista. Sarebbe, insomma, la provocazione di un ciclista che non vede molto di buon occhio la nuova pista.

Se così fosse... ci saremmo cascati tutti. E per primi i due principali quotidiani cittadini.


Caro Sindaco
le scrivo dal VI piano del Cto dove sono ricoverato per un femore rotto. Ieri sono stato travolto da una bicicletta sulla nuova «pista ciclabile» del lungarno Cellini. Credo si chiami così quella pista che avete ottenuto alcune settimane fa semplicemente tracciando una riga bianca nel mezzo del marciapiede. Se non sbaglio, l'assessore competente è Bugliani. Oltre alla gamba che mi fa male, mi disturba anche il fatto che pare sia colpa mia. Io passeggiavo sul marciapiede senza essermi accorto della riga bianca: mai avrei pensato che le biciclette dovessero togliere spazio ai pedoni anziché alle macchine. Ad un certo punto mi sono spostato verso la spalletta per dare un'occhiata all'Arno pieno d'acqua. In quel momento è arrivata la bicicletta e mi ha travolto. Il ciclista, che non è riuscito ad evitarmi, è ricoverato al piano sotto il mio con una caviglia rotta. Appena uno dei due potrà alzarsi andrà a trovare l'altro.

Le chiedo: non è che questo incidente è causato in realtà da come è stata fatta la pista ciclabile? È vero che norme europee prevedono la presenza di cordoli divisori proprio per evitare questi fatti? In questo caso la prego di venirmi a trovare in ospedale che discutiamo della cosa. Infondo sono proprio stato sfortunato. Dato che su quel marciapiede ci sono anche alcune fermate dell'autobus, sembrava sconveniente disegnare (nel senso stretto della parola) la pista ciclabile proprio sull'area di attesa dei passeggeri. Come avete risolto la cosa? Interrompendo la pista ciclabile due metri prima della fermata e riprendendola due metri dopo. Che cosa dovrebbe fare il ciclista in quel punto? Ovviamente scendere dalla bici, percorrere i pochi metri sul marciapiede, e risalire. Se mi fossi avvicinato alla spalletta in quel punto non avrei avuto rischi. Quindi le chiedo: perchè avete disegnato una pista ciclabile pericolosa per pedoni e ciclisti e piena di interruzioni?

Grazie.
Filippo Mannucci"


Tutte le notizie

FIAB Firenze Ciclabile

  • Sede legale: c/o Circolo ARCI Lavoratori Porta al Prato, via delle Porte Nuove 33; 50144 Firenze FI

  • Email: Clicca qui per scriverci

  • Codice fiscale: 94122650487

Iscriviti alla newsletter

Inserisci il tuo indirizzo email:

Privacy

Privacy Policy
Cookie Policy

Visita anche...

FIAB
Rivista BC
Bicitalia
Albergabici

Area riservata

Nome utente

Password