domenica 28 dicembre 2003

Fa discutere la nuova pista ciclabile sui Lungarni Cellini e Serristori (con prolungamento sul lunganro Torrigiani). Se ne occupa La Repubblica di Firenze con un ampio articolo a firma di Massimo Vanni. Titolo «La pista ciclabile? Sul marciapiede». Massimo vanni riporta le dichiarazioni di Renato Pompei (presidente dell'Associazione Città Ciclabile e consulente dell'ufficio mobilità alternativa), Vincenzo Bugliani (assessore alla mobilità) e Massimo Pieri (di Forza Italia). In un riquadro c'è l'intrvista a Giorgio Del Plato (uno dei primi "amici della bicicletta" fiorentini).

Renato Pompei rivendica la paternità della pista: «siamo stati noi a suggerirla: quel marciapiede è largo quasi 3 metri ed è in linea con il codice della strada». Anche Bugliani difende il nuovo intervento; dice che è andato a vedere la pista e gli sembra che vada bene. Massimo Pieri non è per niente d'accordo, ed assimila la nuova pista a quella di viale Europa «chi esce dai negozi s'imbatte nelle bici». Nota: in realtà i commercianti di viale Europa non muovono critiche al tratto di pista sul marciapiede, ma a quello sulla sede stradale, che ha portato via alcuni parcheggi per auto. Anche Del Plato si esprime negativamente sulla realizzazione, ed aggiunge che è sbagliato confinare le biciclette in piste loro riservate, quando sarebbe meglio dedicare intere strade a pedoni e biciclette.

Ma diamo un'occhiata più da vicino a questa pista (a cui dedicheremo presto una pagina più completa). Inquadriamo il luogo: la pista corre lungo la spalletta dell'Arno in riva sinistra (Oltrarno) fra il ponte San Niccolò e il Ponte alle Grazie, per proeseguire poi fino in piazza Santa Maria in Soprarno.

Nella fotografia qui accanto vediamo uno dei punti più critici, alla fermata dell'autobus. Il marciapiede è diviso in due parti da una striscia bianca: da un lato i pedoni dall'altro le biciclette. Le due parti non sono uguali, però. La pista ciclabile deve essere larga almeno 2 metri e mezzo (da codice della strada), se il marciapiede è largo 3 metri in tutto, ai pedoni rimane solo mezzo metro. Vediamo infatti nella foto come la parte con il simbolo della bicicletta sia notevolmente più larga di quella con il simbolo del pedone. Altra anomalia, sollevata anche da Del Plato, è il fatto che le biciclette transitano vicino alla spalletta, mentre i pedoni passano accanto al traffico veicolare. In questo modo i pedoni sono costretti a camminare in una sottile striscia di marciapiede, costretti fra le biciclette da una parte e il traffico veicolare dall'altra.

Curiosa la sistemazione delle fermate dell'autobus; la pista ciclabile svanisce prima della fermata e ricomincia dopo. Vediamo infatti che nella foto c'è un cartello di fine di pista ciclabile subito prima della fermato. Riteniamo che, a norma di codice della strada, il ciclista debba scendere di bicicletta, spingere a mano fino a dopo la fermata, e risalire. Diverso sarebbe se il cartello di fine di pista ciclabile fosse accompagnato da quello di inizio di tratto promiscuo pedoni-ciclisti (cartello con pedone sopra e bicicletta sotto), che consentirebbe ai ciclisti di restare in sella.

Quale è la situazione reale? Semplice: i pedoni si guardano bene dal camminare solo nella stretta parte loro riservata, mentre i ciclisti non si sognano nemmeno di scendere di bicicletta alle fermate del bus. Con pericolo per tutti.

La situazione peggiore è quella che si è venuta a creare sul lungarno Torrigiani: qui il marciapiede non è più così largo da consentire di separare i percorsi per pedoni e per ciclisti, di conseguenza è stato messo il cartello di percorso comune pedoni-ciclisti. Un marciapiede su cui si è autorizzati ad andare in bicicletta, insomma. La situazione è assai difficoltosa per i ciclisti, se consideriamo che questo marciapiede è assai frequentato (siamo a due passi dal Ponte Vecchio) e che per di più è ristretto dagli sbalzi anteriori dei veicoli parcheggiati a spina. La cosa non sarebbe particolarmente grave, se ai ciclisti fosse consentito NON utilizzare il percorso sul marciapiede (la pista è fatta male? non la uso!). Purtroppo il codice della strada obbliga le biciclette ad utilizzare i percorsi a loro riservati, ove presenti.


Tutte le notizie

FIAB Firenze Ciclabile

  • Sede legale: c/o Circolo ARCI Lavoratori Porta al Prato, via delle Porte Nuove 33; 50144 Firenze FI

  • Email: Clicca qui per scriverci

  • Codice fiscale: 94122650487

Iscriviti alla newsletter

Inserisci il tuo indirizzo email:

Privacy

Privacy Policy
Cookie Policy

Visita anche...

FIAB
Rivista BC
Bicitalia
Albergabici

Area riservata

Nome utente

Password