martedì 22 marzo 2011

Siviglia capitale mondiale della bicicletta come mezzo di trasporto per un’intera settimana, dal 20 al 27 marzo 2011.

L’evento principale è la confenza internazionale Velo-City, promossa da European Cyclists’ Federation e Amministrazione municipale che richiamerà da tutti i continenti un migliaio di partecipanti. All'appuntamento la FIAB si presenta con una delegazione di amministratori pubblici e suoi responsabili nazionali o locali di quasi venti persone.


(Siviglia: Alcazar)

A cavallo del Velo-City ci saranno una serie di eventi collaterali. Dalla sera del 20 fino al 22 marzo, l’assemblea generale dell’ECF che raggruppa delegati di 65 organizzazioni attive per la promozione della mobilità ciclistica in 40 paesi. Il 26 e il 27 manifestazioni pubbliche in bicicletta che coinvolgeranno l'intera città.

Agli occhi del visitatore Siviglia appare una città tipica mediterranea con 25 o 30 gradi a marzo quando in Italia è ancora inverno. Una città dove le auto ci sono, eccome e dove con le auto si vuole arrivare dovunque. Ma nello stesso tempo è una città che in pochissimi anni ha realizzato infrastrutture ciclabili e servizi per i ciclisti tanto da aver decuplicato gli spostamenti quotidiani in bicicletta da 6.000 a 60.000. Ma una pista ciclabile o una strada senza traffico moltiplica pure il numero di pattinatori, jogger, utenti non motorizzati in generale di tutte le età.


Ricardo Marques

Ma come è avvenuta questa rivoluzione “sostenibile”? Lo spiega nella nostra chiacchierata all’interno dell’hotel che ospiterà la conferenza Velo-City, Ricardo Marques, presidente dell’Associazione “A Contramano” aderente all’ECF: ” L’associazione è nata nel 1987 quando non avevamo i capelli bianchi come ora. Ma grazie all’opera di sensibilizzazione e di pressione svolta in tutti quegli anni, finalmente nel 2006 l’Amministrazione comunale si è dotata di un Bycicle Master Plan. Con un primo stanziamento di 17 milioni di euro è stata creata una prima rete di 77 Km di piste ciclabili bidirezionali. Successivamente con una cifra analoga si è arrivati a oltre 120 Km di piste ciclabili per lo più bidirezionali e divise dal traffico veicolare. Questi investimenti hanno pure compreso campagne di promozione e marketing e servizi come cicloposteggi”. Non mancano gli interventi di moderazione del traffico insieme ad una politica del potenziamento dei servizi di trasporto pubblico con bus
e tram che, chiaramente, diventano una valida alternativa al trasporto veicolare individuale.

Ma non è tutto. “L’università di Siviglia – spiega ancora Ricardo Marques - che ha una popolazione studentesca di 80.000 persone, anche solo per problemi di praticità e di economicità – vale a dire ridurre i costi per la realizzazione di parcheggi per auto – ha iniziato a fornire agli studenti centinaia di biciclette secondo programmi annuali. Ciò vuol dire che la maggior parte degli studenti, quindi dei giovani, usa la bicicletta e non la moto o l’auto!

Insomma, le piste ciclabili continue e senza interruzioni anche gli attraversamenti negli incroci, rendono la circolazione in bici sicura per ciclisti di ogni età.

Sicuramente Siviglia è una buona esperienza di cui i rappresentanti delle amminitarzioni locali italiane che arriveranno tra qualche giorno all’interno della delegazione voluta e coordinata dalla FIAB, per partecipare alla conferenza Velo-City, potranno utilmente confrontarsi.


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