mercoledì 16 luglio 2003

Oggetto del contendere è la passerella pedonale delle Cascine che unisce piazzale Kennedy a piazza dell'Isolotto. La passerella è percorsa ogni giorno da tanti pedoni e ciclisti (e purtroppo anche scooteristi). Secondo il Provveditorato alle Opere Pubbliche la passerella è troppo bassa: in caso di piena potrebbe causare lo straripamento del fiume. Si deve quindi abbattere la passerella e farne una nuova; ma come farla? soprattutto, cosa ci deve passare sopra? Il Comune vuole farci passare anche gli autobus, ma gli ecologisti (e il soprintendente Domenic valentino) si sono opposti per non pregiudicare l'integrità delle Cascine, che in questo modo verrebbero divise in due da una strada per bus, motorini e chissà cos'altro... La passerella sarebbe poi molto alta: non è facile costruire delle rampe di accesso che si integrino bene nel paesaggio del parco.

Insomma, un gran guazzabuglio a cui ha notevolmente contribuito una gestione approssimativa da parte del Comune, che prima recinta l'area di cantiere, poi non riesce a far partire i lavori, ed infine si vede bocciare definitivamente il progetto. Il tutto fra le proteste dei cittadini che hanno convissuto con il cantiere per ben due anni senza che sia mai stato dato un solo colpo di piccone (come sappiamo, il cantiere è stato finalmente rimosso pochi mesi fa).

Si aggiunga che, ad occhio, la passerella non pare più bassa degli argini ai lati del fiume; inoltre la "luce" sotto la passerella sembra più ampia di quella del ponte alla Vittoria, che la precede, per cui non si capisce bene per quale motivo dovrebbe essere di ostacolo al deflusso delle acque. Vi è quindi il sospetto che la presunta pericolosità della passerella sia solo un pretesto per costruire un ponte più grande.

Resta il fatto che il parere dei tecnici è quello che sappiamo, e la passerella va rifatta. Tuttavia il progetto ha bisogno dell'okay del soprintendente Domenico Valentino, che invece si oppone a qualsiasi progetto che gli viene sottoposto. Ma Eros Cruccolini, presidente del Quartiere 4, è preoccupato dall'eventualità di un esondazione nel suo quartiere e scrive una lettera al soprintendente in cui gli dice, senza nemmeno tanti giri di parole, che deve smetterla di opporsi a tutto, sempre e comunque, e che invece c'è «bisogno di ragionevolezza, di collaborazione e di concertazione».

Per leggere la lettera, riportata in un comuncato stampa del Comune, fare click sul link qui sotto...


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