mercoledì 14 luglio 2010
Un messaggio giuntoci ci racconta un episodio della "guerra" della Polizia Municipale contro le bici e i
ciclisti.
Ieri mattina (12 luglio NdR), verso le ore 10, una pedone (quindi persona "non
ciclista" e quindi "non di parte") è stata testimone della rimozione
forzata di bici dalle due rastrelliere di via dei Ginori, dietro Palazzo
Medici Riccardi, sede della Provinicia. La pedone ha chiesto a uno dei
vigili urbani perchè stessero rimuovendo le tante bici dalle
rastrelliere. La risposta è stata di tono arrogante e aggressivo: "C'è
il divieto di sosta ai lati delle due rastrelliere, non lo vede, devono
mettere su un ponteggio per dei lavori al palazzo della Provinicia".
Dietro alla normale replica della pedone ("ma da come sono messi i
cartelli non si capisce che il divieto di sosta si riferisce alle
rastrelliere e alle bici") l'agente di Polizia Municipale ha rincarato
la dose: "basta con queste bici, non lo sa che i ciclisti sono quelli
che trasgrediscono di più il codice della strada, vanno dove gli pare,
in controsenso, sui marciapiedi, le piacerebbe a lei uscire di casa ed
essere travolta da una bici?!"
Al signor Vigile si potrebbe ricordare che:
- la rimozione di dubbia legittmità non c'entra nulla con gli incidenti, ma di che parla?
- è infinitamente più probabile essere travolti sulle strisce da un gippone o da un motorino in zona pedonale che da una bici da qualche parte
- che nel caso della bici si tratterebbe di graffi, mentre gli incidenti con mezzi motorizzati causano ogni anno migliaia di morti, feriti, disabilità, disperazione etc.
Ma quel signore in divisa le legge le statistiche dell'incidentalità? Guarda con occhi aperti e non prevenuti la realtà del traffico? Abbiamo qualche dubbio. Si ha anzi la netta impressione che ci sia l'intento di ridurre più possibile le biciclette in circolazione.
Siamo proprio lontani dall'Europa!