venerdì 7 agosto 2009
COMUNICATO STAMPA
Il
Presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia stigmatizza con una lettera
aperta al Ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo, il mancato
sostegno da parte dell'Amministrazione Comunale e in pratica
l'inutilizzo delle 570 biciclette normali ed elettriche che sono state
donate alla città di Siracusa in occasione del G8 ambiente che si è
svolto in quella città nel giugno scorso.
Di seguito il testo della lettera:
Mestre, 7 agosto 2009
Al Ministro dell’Ambiente
On. Stefania Prestigiacomo
ROMA
Oggetto: “NO” GO BIKE a Siracusa
Egregio Ministro,
la
FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus, riconosciuta
dal Ministero dell’Ambiente quale associazione nazionale di protezione
ambientale con DM 28 maggio 2004, facendo proprie le segnalazioni
pervenute dall'Associazione Aretusa Bike FIAB di Siracusa e dal
Coordinamento delle Associazioni FIAB Sicilia, intende evidenziare
l’inerzia dell’Amministrazione comunale di Siracusa nella promozione
della mobilità in bicicletta nonostante un servizio di bike sharing
finanziato dal Ministero dell’Ambiente.
In particolare, in una
delle città più inquinate d'Italia, in occasione del G8 dell'Ambiente,
è arrivato un regalo dal Suo Ministero: 450 biciclette, 120 biciclette
elettriche a pedalata assistita e 19 macchine elettriche. Il servizio
di bike sharing con 15 punti diffusi per la città, con 120 biciclette e
qualche bici elettrica ancorate agli stalli dotati di un sistema di
video sorveglianza, dovrebbe servire ad abituare i siracusani allo
spostamento urbano in bicicletta per le piccole distanze. Il tutto al
fine di aiutare a decongestionare il traffico e abbassare il livello
delle emissioni.
Il sistema montato a Siracusa è lo stesso di
altre 35 città italiane, ma è uno dei pochissimi a cui alla bicicletta
di tipo tradizionale è stata affiancata quella a pedalata assistita,
utile per superare le pendenze della città.
Come sta andando il
servizio? Il servizio di noleggio è entrato in funzione il 21 aprile
scorso, ma sono poche le biciclette bianco-verde che si sono viste in
giro. Poche decine i virtuosi che si sono abbonati anche perché
accedere all'abbonamento è un po' macchinoso: solo due ore al giorno,
con l'esclusione del sabato e domenica, presso la sede del gestore.
Increduli i turisti nel sentirsi rispondere che le bici sono al momento
a disposizione dei residenti. Imbarazzati anche i vigili urbani che non
sanno cosa rispondere a quei turisti.
Nonostante la fortuna per
i cittadini di Siracusa di aver ricevuto, proprio grazie al Suo
personale interessamento, un parco biciclette utile per iniziare la
battaglia contro le emissioni di CO2 e andare verso quelle politiche di
mobilità attuate in tutta Europa, il GO-BIKE non ha avuto una
presentazione ufficiale, nè un convegno, nè una vera e propria campagna
pubblicitaria del servizio a cui si vorrebbe che accedano i siracusani.
Oltre
allo spreco di risorse determinate dal mancato utilizzo e
valorizzazione, da parte dell’Amministrazione comunale di Siracusa, di
un parco bici pubbliche e altri mezzi ecologici è singolare che, mentre
da un lato l’European Cyclists’ Federation chiede ai sindaci di tutte
le città europee di firmare la “Carta di Bruxelles”, per impegnarsi ad
adottare adeguate politiche della mobilità sostenibile al fine di far
lievitare la media europea degli spostamenti in bici al 15% di modal
share entro il 2020, in Italia ci siano città come Siracusa, ma non è
purtroppo la sola, che non comprendono quale sia il ruolo strategico
della bicicletta come mezzo di trasporto del futuro perché ad emissioni
zero.
Segnaliamo pertanto questa singolare situazione siciliana
non tanto per le determinazioni che si vorranno prendere, ma
soprattutto per evidenziare come in Italia manchi ancora una politica
nazionale della mobilità ciclistica (che non vuol dire assolutamente
solo bike-sharing) all’interno di un sistema di trasporti integrato e
sostenibile e come si avverti la mancanza di un unico referente
nazionale come il “Servizio Nazionale della Mobilità Ciclistica” che
per anni la FIAB ha richiesto venisse istituito all’interno del
Ministero dell’Ambiente e che svolgesse un ruolo di cabina di regia nel
promuovere, coordinare e finanziare gli interventi a livello nazionale.
Il Presidente della FIAB
Antonio Dalla Venezia