giovedì 28 maggio 2009

Anni fa, quando sostenevamo che la bicicletta come mezzo di trasporto è intelligente e che essa rappresenta il futuro nelle nostre città ci guardavano come marziani. Ora non più, se dobbiamo credere a quello che sentiamo da più parti.

Va ovviamente detto che le esternazioni in materia dei candidati a sindaco presenti (e anche di quelli non presenti) hanno una gradazione di credibilità piuttosto ampia, in positivo e in negativo.

Per i fatti, temiamo, ci sarà ancora molto da combattere, su molti fronti. E tutti avranno l'opportunità di fare onore a dichiarazioni e impegni (oppure no).

Ecco il nostro comunicato.



A parole tutti si dicono d’accordo sull’esigenza di potenziare la mobilità ciclistica, ma quanti dei candidati a sindaco sono veramente disponibili a sottrarre spazio alla mobilità privata a motore per darlo alle bici ed al mezzo pubblico? La domanda è rimasta in gran parte senza risposta ieri sera, in occasione del confronto tra candidati sindaco sui temi dell’ambiente e della mobilità organizzato da FirenzeInBici e Legambiente. La sala era piena, ma la presenza dei candidati sindaco è stata incompleta (e squilibrata) lasciando ampio spazio ai contributi di vari candidati al Consiglio comunale e dal pubblico. 

Il tema della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano è rimasto schiacciato fra gli  interventi-passerella e le accese divergenze su altri temi. Sulla mobilità ciclistica i vari candidati hanno manifestato adesione alle richieste di FirenzeInbici, cosa di per sé valutata positivamente. In molti casi è però emersa la convinzione che si tratti di un tema "facile" o di una nicchia ridotta e "fai-da-te".

“Per dare più spazio e sicurezza alla ciclo-mobilità – afferma il consigliere di FirenzeInBici Valerio Parigi - è invece necessario redistribuire lo spazio stradale e urbano, sottraendone fette consistenti a traffico e sosta motorizzata, superando le resistenze che ne scaturiranno inevitabilmente e lo staus quo di mobilità invasiva e inquinante. Solo così sarà possibile disporre a Firenze di una rete ciclabile e di un sistema di mobilità come esiste in tutta l'Europa civilizzata. Suscitano perplessità adesioni a parole; che vengono poi contraddette quando ci si oppone alla necessità di redistribuire lo spazio stradale a favore della mobilità sostenibile, (busvie, tramvie, pedonalizzazioni etc) preferendo invece lasciarlo alla sosta e al traffico privato a motore”.

“Coloro che  governeranno Firenze, così come coloro che saranno all’opposizione – conclude Valerio Parigi - saranno da noi attentamente osservati e pressati sui temi che ci interessano. Alla fine conteranno i fatti.”

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