giovedì 28 novembre 2002

Un ordine del giorno che invita l'amministrazione a istituire un ufficio dedicato alla "mobilità ciclabile e elementare" è stato presentato dal capogruppo dei Verdi Alessio Papini. Il documento è stato firmato anche da Enrico Falqui, Riccardo Basosi (DL-Margherita), Monica Sgherri (Rifondazione), Antongiulio Barbaro e Gregorio Malavolti (DS).

In realtà l'ufficio per la bicicletta è stato istituito qualche anno fa su pressione dell'Associazione Città Ciclabile, che si rifaceva, in tale richeista, alla pubblicazione della Commissione Europea "Città per la bicicletta, città per l'avvenire". Di fatto, però, l'ufficio non ha mai funzionato a dovere, poichè consisteva semplicemente in un incarico affidato ad un funzionario comunale già oberato da altri impegni.

L'ordine del giorno invita l'amministrazione anche «a individuare nuove aree pedonali», «a concertare anche con i comuni contermini le realizzazione di piste ciclabili su percorsi a distanza media», «a garantire un maggior rispetto delle aree pedonali e delle piste ciclabili da parte di automobilisti e ciclomotori in sosta o transito».

Estratto dal testo dell'ordine del giorno:

"Indirizzi all'Amministrazione Comunale per un maggior peso, all'interno del PGTU, alla mobilità elementare, con particolare interesse ai sistemi di mobilità rionali, alla mobilità ciclabile e all'individuazione di nuove zone pedonali"

IL CONSIGLIO COMUNALE

APPREZZANDO gli obiettivi e le linee di fondo contenute nel Piano Generale del Traffico Urbano PGTU 2002; VISTO l'Ordine del Giorno sul PGTU 2002 votato dal Quartiere 1 sui Piani di Mobilità Rionale; CONSIDERATE le indicazioni emerse dal dibattito sul PGTU nelle commissioni consiliari 3 e 6; ASCOLTATE le indicazioni emerse sulla ciclabilità nel corso di un convegno organizzato dall'Associazione Città Ciclabile il 9 Novembre 2002 col patrocinio dell'Amministrazione Comunale; CONSIDERATE le osservazioni sulla mobilità presentate in varie occasioni da gruppi di lavoro specifici da varie forze sociali cittadine (WWF, Amici della Terra, Legambiente, Laboratorio per la Democrazia, vari comitati di zona, Gruppi di lavoro ambiente e territorio di Lilliput e Firenze Social Forum); VISTO che nell'art. 36 del Decreto Legislativo 30 Aprile 1992 n. 285 (Nuovo Codice della Strada) sul Piano Urbano del Traffico e le direttive della G.U. del 24 Giugno 1995 indicano al primo punto la circolazione dei pedoni e la ciclabilità; OSSERVATO come a Firenze siano ancora troppo numerose le barriere architettoniche per i disabili, sia in centro che in periferia;

INDIVIDUA all'interno della vasta analisi e gamma di interventi proposti dal PGTU alcune priorità:

- Individuare gli Ambiti Rionali (intesi come unità territoriali urbane consolidate anche secondo la Legge Regionale 5 del 1995) quali unità di base per la progettazione di piani di mobilità elementare (pedonale e ciclabile);

- A allestire un progetto di mobilità pedonale, ciclabile e per disabili integrato, attraverso l'istituzione di un Ufficio per la mobilità ciclabile analogo a quello già attivo da anni presso il Comune di Ferrara;

- Individuare nuove aree pedonali o come allargamento di aree preesistenti o nuove aree in rioni periferici: esempi potrebbero essere Via Guicciardini, via XXVII Aprile e via de' Servi in centro; e varie aree adatte a forte vocazione per commercio e servizi al cittadino in vari rioni periferici;

- A concertare anche con i comuni contermini le realizzazione di piste ciclabili su percorsi a distanza media, soprattutto per collegare stazioni ferroviarie o altre attestazioni di mobilità pubblica a zone fortemente attrattrici di traffico (es. Rifredi-polo universitario di Sesto; Rifredi-Careggi; Bagno a Ripoli-Firenze ecc.);

- Migliorare la cartellonistica e le indicazioni sulle piste ciclabili specie per i collegamenti di lunga percorrenza (ad esempio dalla pista Cascine-Signa per poter uscire nella zona delle Piagge e Brozzi);

- Garantire un maggior rispetto delle aree pedonali e delle piste ciclabili da parte di automobilisti e ciclomotori in sosta o transito (basti pensare alla difficile situazione della passerella delle Cascine, di Piazza Indipendenza e di Piazza Santissima Annunziata oltre ai casi storici di Piazza Signoria e Piazza Duomo), valutando un maggior coinvolgimento del Corpo dei Vigili Urbani o il ricorso alla Vigilanza Ambientale.


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