giovedì 13 giugno 2002

È solo di due giorni fa l'interrogazione di due consiglieri della maggioranza sui motivi della presenza di troppi cantieri sulle piste ciclabili. Immediata la reazione del Comune, che ha sollecitato lo sgombero anticipato del cantiere edile che occupava la pista ciclabile di via Cavour.

Comunicato stampa del Comune:

Da oggi la pista ciclabile e il marciapiede di via Cavour sono liberi dal cantiere edilizio all'altezza del numero civico 104 che aveva sollevato la protesta dei cittadini. "Il cantiere ostruiva parzialmente il marciapiede e totalmente la pista ciclabile - ha spiegato l'assessore alla mobilità Vincenzo Bugliani - e i numerosi ciclisti che percorrono la pista erano costretti ad immettersi sulla strada con grossi pericoli e disagi visto che la pista ciclabile in questione è fra le più transitate in quanto collega il centro storico ai viali di circonvallazione". La protesta dei cittadini era arrivata anche in consiglio comunale grazie a un'interrogazione presentata dai consiglieri Riccardo Basosi dei Democratici e Alessio Papini dei Verdi. "L'assessorato alla mobilità si è attivato direttamente - ha continuato l'assessore Bugliani - perché il cantiere fosse ridotto quanto bastava per consentire comunque il libero passaggio dei ciclisti attraverso la pista ciclabile".

Visto che il cantiere sarebbe rimasto aperto fino a fine luglio, sono stati effettuati immediatamente nuovi sopralluoghi congiunti fra gli uffici della polizia municipale e della mobilità con i responsabili del cantiere; da qui la decisione dell'azienda di togliere del tutto il cantiere, spostandolo nella parte interna della palazzina in ristrutturazione. "Ho invitato personalmente gli uffici della mobilità e della polizia municipale - ha concluso l'assessore Bugliani - perché in futuro siano adottati criteri più rispettosi delle esigenze della circolazione delle biciclette e più vigili nel rilascio di permessi per l'installazione dei cantieri nelle piste ciclabili, cercando, dove non sia proprio possibile farne a meno, di salvaguardare lo spazio necessario per il transito dei velocipedi specie in quelle piste che hanno una carreggiata sufficientemente larga e adatta a conciliare le due esigenze".


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