sabato 29 marzo 2008
A distanza di un mese dagli avvisi dei Vigili Urbani (le fascette alle bici) in zona Rifredi sono state rimosse molte, forse un centinaio, di bici non parcheggiate nelle rastrelliere.
Per quanto apprezzabile lo sforzo per l'applicazione delle fascette di preavviso ci sono varie amare considerazioni:
- nella maggior parte dei casi, anche se formalmente in infrazione, le bici non arrecavano nessun disturbo, per es. legate a pali e cartelli o su ampi marciapiedi
- particolarmente pignole e vessatorie le rimozioni di bici legate al lato esterno delle rastrelliere, con "occupazione" di una decina di centimetri di marciapiede
- illegittime le rimozioni di bici legate sul retro delle rastrelliere ma non sul marciapiede
- assurdo il meccanismo di recupero delle bici, non solo per lo spropositato costo, ma anche per la via crucis con tre "stazioni" (*) - forse peggio che ai tempi del famigerato "lotto zero"
- solito "due pesi e due misure", con tolleranza mille nei confronti di auto e motorini parcheggiati su passaggi pedonali, scivoli disabili, incroci, marciapiedi etc.
Che tristezza!
Nota (*) Contrariamente a quanto riportato anche sul sito della Polizia Municipale
le biciclette rimosse non si trovano presso la nuova Depositeria Comunale
in via Salvador Allende ma in uno spazio apposito in via Domenico Michelacci
(dietro il deposito ATAF in via Pratese). Presso quel parcheggio, che è aperto
solo dalle 8:30 alle 13:00, un operatore è incaricato del riconoscimento delle
bici rimosse (bisogna descrivergli la bici, e dirgli dov'era parcheggiata
all'atto della rimozione), dopodiché bisogna recarsi in via Salvador Allende,
espletare la burocrazia (e pagare la sanzione), e poi tornare all'Osmannoro
a ritirare la bici.