lunedì 25 febbraio 2008

di Simon O'Hagan - da The Independent.
Scelto e tradotto per Megachip
da Fabrizio Bottini

Sul percorso che faccio ogni mattina in bicicletta per andare al lavoro a Londra c'era una strettoia insidiosa, dove si passa sotto l'Admiralty Arch, l'imponente struttura che segna l'ingresso a Trafalgar Square. L'ampio viale del Mall si riduceva in quel punto alle sole due corsie di traffico, al momento immobile, lasciando ai ciclisti una strisciolina di spazio per strizzarsi sulla fascia sinistra della via. Spesso non c'era neppure quello spazio.



Poi, qualche settimana fa, qualcuno al Transport for London ha avuto la brillante idea di inserire in quel punto un breve tratto di pista ciclabile. É comparsa sull'asfalto una spessa fascia bianca, a liberare quei pochi centimetri vitali per i ciclisti, lasciando comunque spazio per le due corsie del traffico motorizzato. Diciamo che l'idea ad ogni modo era quella. In realtà, è successo che le auto ignorano la pista ciclabile, e si dispongono esattamente come hanno sempre fatto, bloccando il passaggio dei ciclisti.

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(http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=6008)

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