giovedì 27 dicembre 2007
Un Piano "partecipato", secondo quanto dice il Comune. E infatti di proposte da parte di cittadini ed associazioni ne sono pervenute tante. Molte passate anche dalle commissioni consiliari.
Andando a leggere le "controdeduzioni" fatte da Assessori competenti e Direzione Mobilità, quindi con alta probabilità di diventare definitive, si scopre che ben poche sono state accolte. Il che è già sospetto. Per non parlare a vanvera esaminiamo dunque quelle su cui ci sentiamo ferrati, cioè riguardanti la ciclabilità, sia provenienti da noi stessi che da altre associazioni, Commissioni consiliari etc. (in blu le proposte codificate, in corsivo le "controdeduzioni" ...)
23.o Circolazione bidirezionale delle bici in tutte le zone pedonali, con adeguamento della segnaletica![](../../public/biciomino.jpg)
Tale ipotesi è stata presa in esame, ma, fino ad oggi, ha incontrato resistenza di carattere normativo.
E che vuol dire? Quali norma? Si fa già in mezza Italia e in tutt'Europa, ergo è possibile anche a Firenze.Il Codice lo prevede, con relativa segnaletica. Anomala semmai è la pedonalizzazione "unidirezionale".
23.p Creazione di almeno 3-4 direttrici di attraversamento ciclabile del centro, con collegamento delle zone pedonali fra loro tramite piste ciclabili, corsie riservate alle bici e brevi tratti ciclopedonali
L'A.C., di concerto con le Associazioni che si occupano di mobilità ciclabile, ha stabilito di dare la priorità negli interventi alle aree più esterne, in quanto più pericolose.
Svicolano: le direttrici nel centro sono facilmente realizzabili con segnaletica verticale e orizzontale prevista dal Codice e non sono in alternativa alle direttrici esterne
25.c Dare maggior peso alla mobilità ciclistica, assegnando al mezzo privato a motore (che si intende contenere) un rango subordinato non solo al mezzo pubblico ma anche alla bici, attraverso provvedimenti più convincenti:
- moderazione della velocità del traffico a 30 km/h e precedenza a pedoni e ciclisti sulla maggior parte della rete viaria;
- accesso alle bici sulle corsie bus, adeguatamente allargate;
- circolazione delle bici a doppio senso di marcia su tutte le strade, comprese quelle a senso unico per i veicoli a motore
I provvedimenti proposti comportano seri problemi di sicurezza
Solita solfa pretestuosa:
- transito bici consentito su busvie in mezza Italia (Bologna, Livorno, Padova, Brescia
...) ed Europa
- zone 30 sarebbero pericolose???
- circolazione bidirezionale bici in sensi unici praticata abbondamente in Europa e in Italia (Reggio Emilia, Bolzano, Brescia, Pdova, Vicenza ...) - unica limitazione accettabile: escludere strade ad alto traffico, dove serve la pista ciclabile infatti
25.i Favorire l'intermodalità bici/TPL con la possibilità di trasportare la bici su tram e bus
L'intermodalità bici-TPL viene, ad oggi, intesa come scambio modale in corrispondenza delle fermate e non come trasporto di bici su tram e bus (non vi è disponibilità in tal senso da parte dei gestori).
Solita solfa pretestuosa: si fa in mezza Italia ed Europa. Infatti il sito ufficiale della tramvia riporta che è possibile il carico bici. Poi di quale gestore si parla, non ancora attivo? Le norme le detta il Comune, non un ipotetico gestore futuro.
Le "controdeduzioni" sono essenzialmente pretesti miranti al semplice mantenimento dello status quo: non troviamo infatti nessuna motivazione concreta (es. indicazione di articoli del Codice o altre norme, riferimenti o spiegazioni a problematiche a concreti problemni di sicurezza etc.)
In pratica si tratta delle solite giaculatorie ripetute ormai da anni a pappagallo, secondo la consolidata prassi per cui basta dire "non si può", "problemi normativi " o "di sicurezza" e ci si è tolta la rogna. Tanto nessuno mica a verificare ... Si sbagliano, noi andiamo a verificare e troviamo che le nostre proposte sono tutte perfettamente legittime, anzi normalissime, sperimentate e praticate in Italia e in Europa.
Non gliela lasciamo passare tanto facilmente!!