Fatto, non fatto, disfatto

Ciclabilità fiorentina 2012, a che punto siamo

Nei mesi passati esponenti dell'Amministrazione Comunale si sono lamentati del fatto che "non siamo mai contenti", sentendosi "offesi" per critiche da noi mosse ed in particolare per il nostro ricorso amministrativo sulla assurda vicenda delle ciclabili in zona Tornabuoni/lungarni/ponti.

Per avere un quadro della situazione proviamo a rispondere, sia nella sostanza che nella percezione, ad un paio di domande: i 30.000 fiorentini ogni giorno in bici vengono effettivamente e si sentono premiati? Nei loro spostamenti quotidiani vedono miglioramenti di rilievo? La gente è in qualche modo incoraggiata a lasciare l'auto a casa e passare alla bici o al trasporto pubblico?

Il "patto per la bicicletta" sottoscritto dal Sindaco (vedi) e da vari consiglieri comunali è una buona traccia per fare il punto. Allo stesso scopo sono utili altri riferimenti come i "100 punti" e il programma di mandato della Giunta.


 IMPEGNI
 FATTO / NON FATTO
 
piste ciclabili: 10 km l’anno = 25 km ad oggi (metà mandato)
sui 5 km (*), circa 20% dell'impegno

Rastrelliere: 2000 /anno
il  punto su cui si sono raggiunti i migliori risultati, proseguire

ciclo-pedonalizzazioni
"ZAC" bidirezionali
nuove aree centrali positive, difetti di accessibilità
Segnaletica bidirezionale in aree pedonali    respinta
ciclabili dimezzate su ponti e lungarno Corsini


Finanziamenti: 5 euro/ abitante / anno = 370.000 x5 x 2,5 anni =  4.625.000 €
impegnati circa 900mila euro, circa un quinto, ancora da utilizzare

deframmentazione rete
"a posto le piste" (100 punti)
via Modigliani fatta, alcuni progetti (vedi **)
Appena all'inizio per interventi relativamente facili, poco costosi e di grande efficacia. Non si vede una soluzione globale in arrivo.

bike sharing
niente, perso finanziamento regionale ereditato dalla precedente Amministrazione

 
carico bici sui tram, intermodalità
il contrario: adesso esplicitamente vietato

Modifiche alla  viabilità ciclo-compatibili
ignorati e danneggiati (es. Duomo-SMN, p.za Indipendenza etc)

regolarizzazione segnaletica
niente, irregolarità della segnaletica diffusa e irremovibile

rafforzamento ufficio biciclette
 smantellato quello esistente

direttrici prioritarie (es. Novoli, Rifredi, v.le Europa, Sesto ...)
passi avanti con Viale Redi/Mugnone, le altre ignorate

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(*) Lungarno dei Pioppi 350 metri, Via Panciatichi 800 metri, via Modigliani 300 metri. viale Michelangelo 1700 metri, viale Redi lungo Mugnone 900 metri
(**) progetti di ricucitura: via del Sansovino, piazza Batoni, piazza Ferrucci, piazza Alberti, via Circondaria, viale Redi.

Il quadro del "fatto, non fatto, disfatto" si completa con alcuni passi avanti ed alcuni peggioramenti:
- nuove zone pedonali, già prima transitabili in bici, adesso in modo più sicuro, ma con difetti di accessibilità
- miglioramento la scelta del bitume rosso in via Panciatichi, da generalizzare
- de-pedonalizzazioni con impatti anti-bici, per es. p.za Indipendenza
- ciclabile dimezzata su via Cavour/S. Marco (come sui ponti e lungarno Corsini)
- "tunnel nel tunnel" di viale Strozzi demolito
- rastrelliere SMN (ed altre) a settimane alterne e sotto continua minaccia
- rimozione rottami da rastrelliere positivo risultato dopo lunga pressione del consigliere speciale Gallo, ma non ancora operativa
L'impatto negativo maggiore riguarda gli attraversamenti ciclabili:
- fondo rosso eliminato con bizzarre interpretazioni normative
- cancellazioni volute per es. in viale Lavagnini/Strozzi
- numerose cancellazioni "per dimenticanza", in occasione di riasfaltature, i rimedi attendono da tempo
- nessun nuovo attraversamento ciclabile ove mancante sulla rete

Rapporti e partecipazione
Il "tavolo tecnico" ha svolto un ruolo positivo quando è stato attivato per i progetti (es. Panciatichi e Michelangelo). Quando ciò non è avvenuto (es. Viale Redi) ne è emersa una ciclabile di per se ottima ma gravemente menomata dalla segnaletica fuori legge alle intersezioni.
L'apparato della Mobilità persiste in una saga di insostenibili "non si può": fondo rosso, zone pedonali bidirezionali, preferenziali etc. Il caso "ciclabili dimezzate" in occasione delle recenti pedonalizzazioni è stato esemplare per metodo e merito deleterio: nessuna concertazione a monte, disprezzo dei suggerimenti sulla normativa vigente, da essi ignorata o stravolta, follìa realizzativa.
La concordata soluzione con cordoli sarà finalmente un miglioramento che pare finalmente in arrivo. 

I Vigili hanno contribuito negativamente con pareri diktat basati su stravolgimenti normativi e con le consuete rimozioni persecutorie, un pò attenuate ma ancora nel solco del "due pesi e due misure".

La dirigenza Ataf/TramGest ha addirittura vietato il carico bici con una modifica al regolamento: cioè la stesso strumento per ammetterle rispettando gli impegni assunti.

Fiab Firenzeinbici ha dato fiducia al ruolo del consigliere speciale, con il tentativo di supportarlo a vari livelli. La sproporzione fra risultati ed impegno ha le sue radici nel minimalismo burocratico ed in scelte sulla mobilità da parte dell'Ammnistrazione che ignorano la bici relegandola al ruolo di optional o di intralcio.
Scarso sostegno, quando non bastoni fra le ruote e ribaltamento degli impegni, è venuto da svariati consiglieri comunali firmatari del "patto" e da altri, in contraddizione con Programma di mandato e impegni assunti dal Sindaco stesso. Non ci sono state iniziative comuni dei firmatari del patto, trasversali ai gruppi consiliari.
Alla fine il fulcro è sotto gli occhi: c'è la volontà politica sulla ciclabilità da parte del Sindaco e dell'intero governo cittadino?



FIAB Firenze Ciclabile

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