Tagli ai trasporti, bici, intermodalità
Quando alla fermata Ataf si trova un cartello che avvisa della
soppressione di un pezzo di linea appare evidente cosa significhino i tagli ai trasporti. Sta succendendo in questi giorni a Firenze e in tutto il paese.
Anche
stavolta l'Italia va in direzione opposta all'Europa civilizzata: meno
trasporto pubblico e quindi più auto e motorini, come se le nostre
strade non fossero già oltre ogni saturazione. E meno soldi nelle tasche
dei cittadini.
Si potrebbe cogliere l'occasione per lanciare a
costi modesti e con grande efficacia una serie di interventi per
alleggerire gli effetti dei tagli ai trasporti, puntando
sull'intemodalità: treno+bici, tram+bici, bus+bici e anche auto+bici.
Un modo per rafforzare, invece che indebolire, il trasporto pubblico,
la sua attrattività e capillarità rispetto ad auto e motorini.
Gli interventi per ognuno degli abbinamenti intermodali potebbero essere:
- treno+bici:
abbonamenti concorrenziali, spazi sosta (custoditi e non) alle
stazioni, scivoli di accesso alle banchine per il carico bici sui treni
- tram+bici: trasporto bici, rastrelliere alle fermate e alle pensiline
- bus+bici: rastrelliere alle fermate e alle pensiline
- auto+bici: rastrelliere e ciclonoleggio ai parcheggi scambiatori
per tutti gli abbinamenti e l'intera mobilità urbana:- piste ciclabili da/verso gli snodi del trasporto pubblico, i parcheggi scambiatori e gli attrattori (luoghi di lavoro e di studio, servizi etc)
- bike sharing (noleggio automatizzato bici, come il Velìb di Parigi per es.)
Il
modello di mobilità, soprattutto per distanze maggiori ai 4-5 km (qui la bici è regina anche da sola),
zone poco servite o percorsi troppo pericolosi per i ciclisti, sarebbe
quello consolidato e in continua crescita in Europa:
esco di casa a piedi, in bici (o in auto), prendo un mezzo pubblico (con o
senza velocipede a bordo, secondo i casi), scendo e salgo in bici (che ho parcheggiato
lì vicino o la noleggio) per arrivare a destinazione
In altre parole la bicicletta potrebbe contribuire a tappare i buchi
aperti dai tagli, dimostrandosi ancora una volta la migliore alleata
del trasporto pubblico. I vertici Ataf e del Comune (o
Provincia/Regione) che ne dicono?
Un interessante sito dedicato ai trasporti in Toscana:

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