Muro di Berlino a Firenze

La pagina di "penna acida", pezzi sarcastici e seri, illustra oggi un fantastico esempio di come i geni della mobilità fiorentina rendono la vita inutilmente difficile ai ciclisti. 
Vedi qui i pezzi precedenti del poco misterioso autore.



A voler credere a qualche politico e amministratore fiorentino le migliaia di cittadini che si muovono in bici sono un problema di "decoro" invece che un segno positivo da parte di chi (arrangiandosi fra mille difficoltà) non inquina Firenze e non intasa ancor più di auto le strade già al collasso. C'è addirittura chi, fra le categorie suddette, loda la mobilità di Berlino e vede nei ciclisti "indisciplinati" la differenza con quel modello e non la fittissima rete ciclabile e le tante facilitazioni per le bici nella metropoli tedesca.

In tema Berlino si è pensato quindi ad una riedizione del famoso muro, stavolta a Firenze e contro le biciclette. Eccone in foto un esempio, all'incrocio fra viale Strozzi e viale Lavagnini.

In quel punto fino ad un annetto fa esisteva un ben congegnato attraversamento pedonale e ciclabile, con i colori rosso e blu che incanalavano i due flussi. Incredibile ma vero, veniva ampiamente utilizzato e non portava ai famigerati (e strumentalizzati) conflitti fra pedoni e ciclisti, ma anzi ad una situazione funzionale e ben regolata. Segno evidente che quando si fanno le cose bene i famigerati ciclisti non sono affatto indisciplinati come si mormora.

Peccato che nel rifacimento dell'incrocio, con spostamento di qualche metro delle strisce, l'attraversamento ciclabile sia del tutto scomparso. Nessun motivo razionale, anzi una vera sciocchezza: si interrompe così la continuità fra le piste ciclabili di viale Strozzi e di viale Lavagnini, ottime e intensamente utilizzate dai malefici ciclisti che ogni giorno ci vanno perfidamente al lavoro o all'università.

Spariti gli attraversamenti ci si affida al fiuto del momento e alla grazia divina per transitare in bici da lì: chi pedala sulla carreggiata a rischio della vita, chi imbocca comunque il corridoio (inutilmente stretto) e le strisce pedonali, chi addirittura evita l'incrocio andando fino al sottopasso della scuola Lavagnini/Pieraccini.

Anche se si trattasse di "dimenticanza" (non corretta in un anno) quanta attenzione e cura gode la ciclo-mobilità da parte della macchina comunale! E quanto assurde sono le accuse ai benemeriti ciclisti fai-da-te fiorentini da parte di figure istituzionali varie.


Far le cose bene invece che male non è difficile ... vedere per credere!


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