razzìe di bici: un caso esemplare
Nei suoi trionfalistici comunicati stampa estivi (cliccare per credere) il Comando della Polizia Municipale aveva il cattivo gusto di vantarsi del gran numero di bici rimosse. Il caso di viale Mamiani (Campo Marte) sembrava addirittura un atto di grande benemerenza: i perfidi velocipedi erano stati rimossi dai "giardini", riportava infatti la stampa. Suona bene, ma la realtà è tutta diversa.
Lì di giardini, come da foto, proprio non ce ne sono: si tratta di un miserabile spartitraffico alberato con qualche cespuglio sofferente, tabelloni pubblicitari rugginosi, suolo polveroso. 
Residenti ci fanno sapere che le bici erano legate a pali e altri supporti proprio sullo spartitraffico, peraltro inagibile ai comuni mortali come "giardino". Sicuramente non disturbavano ne intralciavano assolutamente nessuno. Dubbia legittimità (ma saranno bravissimi ad escogitare un cavillo) e insensatezza all'ennesima potenza per le rimozioni con sequestro.
La strada ha posti auto sia a destra che a sinistra di ogni senso di marcia (4 file quindi) e circa 30 posti per motorini negli scarsi 200 metri di lunghezza. Ma nessuna rastrelliera, neanche nelle vicinanze.
Come si giustificano allora le rimozioni? Dove sarebbero le priorità, la pericolosità sociale, il degrado, l'attacco alla civile convivenza di cui sentiamo parlare, spesso a sproposito?
Ci aspettiamo una risposta.
clicca la foto dei "giardini" per ingrandirla, se proprio ti pare necessario