Don Matteo e la bici ...
Ve lo vedete Don Matteo, in giro in bici per scagionare un innocente accusato di qualche orrendo delitto? Con la tonaca svolazzante scende in corsa mentre i freni stridono, lascia il suo mitico velocipede nero dove gli capita, appoggiato al muro, su un marciapiede, magari davanti alla caserma dei Carabinieri o sotto gli occhi del Maresciallo con cui risolve i casi ...
Se lo facesse a Firenze potrebbe non ritrovare la sua fedele bicicletta!
Il Comando dei Vigili Urbani, e l'assessore "competente", tal Cioni (quello di "Amo Firenze"), famosi nel mondo per la "tolleranza mille" alla sosta selvaggia, alle invasioni abusive delle zone pedonali etc. in questo caso sono solerti e inflessibili: rimozione forzata, internamento della bici al famigerato "lotto zero", rilascio solo dietro pagamento di un riscatto pari alla multa ad un furgone sul marciapiede, più spropositati costi di rimozione etc.
Due pesi e due misure, ma tralasciamo e cerchiamo di essere costruttivi: soluzioni a monte per la sosta bici?
Prima e ovvia, molte più rastrelliere. Qui qualcosa si sta facendo, e per fortuna il nuovo modello, come da noi richiesto da anni, è la classica U rovesciata, meno facile per i "ladri di biciclette". Ne mancano ancora molte, ma c'è speranza che si progredisca ulteriormente con le installazioni.
Uno dei problemi di fondo è però che le rastrelliere tendono a diventare ricettacoli di rottami, immondizie etc. Poco piacevole, e soprattutto il prezioso spazio per chi si muove in bici viene sottratto a chi lo usa davvero.
Soluzione? Nulla di così drammatico:
- effettuare da parte della Quadrifoglio la pulizia periodica delle rastrelliere come per le strade e i marciapiedi, e in quell'occasione rimuovere i rottami veri.
- applicare alle rastrelliere il cartello di divieto periodico, con giorno e ora (es. mensile), come per la pulizia delle strade. In tal modo la gente lo sa, e si facilita riconoscimento e smaltimento dei rottami veri.
Facile, poco costoso, roba da fantascienza insomma.
Proposto in varie sedi, fra cui circa un anno fa all'Assessore Cioni in un incontro e con un breve documento. Purtroppo nulla si è visto, si preferisce continuare con le razzie di biciclette e i relativi effetti perversi:
- incentivare ad abbandonare la bici e tornare a motorini, auto etc.
- causare un ingente danno alle casse comunali
Per chi non lo sapesse, su 1200 bici portate via in un anno ne vengono recuperate circa 25 dai proprietari - per tutte le altre, abbandonate per l'esorbitante balzello, i costi di rimozione, magazzinaggio, smaltimento etc. vanno carico delle finanze del Comune senza possibilità di recupero.
Geniale!!!
(vedi anche il nostro dossier rimozioni e il nostro documento di proposta)