Intermodalità ... fai-da-te
La parola "intermodalità" è molto di moda, indica l'uso integrato di vari mezzi di trasporto. Un classico ormai diffusissimo in tutt'Europa è appunto "bici+treno" (ma anche bici+tram, metropolitana, parcheggio scambiatore etc.). 
Capita che ci scrivano soci o interessati pendolari per chiederci delucidazioni su bici+treno da noi. La possibilità di carico delle bici è per la verità abbastanza ampia: quasi tutti i regionali con relativo simbolo su convogli e orario.
Un certo imbarazzo ci sale invece nelle risposte per l'aspetto tariffario. Siamo cioè quasi obbligati a prospettare soluzioni fai-da-te o escamotage vari. Ecco una sintesi delle possibilità:
- portarsi la bici in treno pagando il "supplemento bici": vale 24 ore e costa 3,50 euro. In alternativa è possibile pagare un biglietto equivalente a quello che si sta utilizzando (come un passeggero), che raramente è più conveniente e vale per una sola corsa. In Toscana al momento non è neanche possibile fare un abbonamento per la bici. Soluzioni diverse sono in vigore in Puglia (trasporto gratuito delle bici sempre), in Lombardia e Trentino (abbonamenti annuali convenienti e biglietti giornalieri agevolati).
Stiamo cercando di negoziare modelli analoghi con le Regione Toscana, ma per ora niente si è mosso, se non una generica disponibilità (vedi per es. qui).
- una soluzione utilizzata da molti pendolari è quella di allucchettare una bici alle rastrelliere della stazione di arrivo (qualcuno ne ha anche due, alle due stazioni) e poi proseguire pedalando - una sorta di "intermodalità fai-da-te".
- attendere il bike-sharing (noleggio automatizzato con scheda elettronica) che a Firenze si dovrebbe avviare a metà 2009, con abbonamenti annuali molto convenienti (sotto 40 euro circa).
- usare una bici pieghevole, che in treno è bagaglio e quindi non paga (le stranezze italiche ...)
Siamo o no i geni dell' arte di arrangiarsi?