venerdì 20 marzo 2009

Da anni è noto e assodato che la segnaletica della rete ciclabile fiorentina è irregolare; con punte di insensatezza eccelsa, in particolare alle intersezioni (ma non solo).

spezzatino

Ne vediamo un esempio davvero esilarante nella foto a destra: interruzione della pista ciclabile davanti ad un passo carrabile, che di regola deve dare la precedenza anche alla formiche, e su cui peraltro compare lodevolmente l'attraversamento ciclabile affiancato a quello pedonale.

Analoghe follìe sono state installate per anni, con effetti (e forse intenti) peggiorativi a quasi tutte le intersezioni, a volte anche in corrispondenza di una fermata del bus, spesso davanti ad un attraversamento ciclabile (spendida contraddizione!!) etc.

Un sospiro di sollievo lo avevamo tirato con il piano delle piste ciclabili del 2005, emesso dall'Assessorato all'Ambiente, che finalmente rendeva ben esplicita la necessità di continuità della rete ciclabile ed affermava il proposito di regolarizzare le intersezioni. In effetti in questo campo si sono fatti dei progressi: nuovi attraversamenti ciclabili dove mancavano, fondo rosso che aumenta visibilità e sicurezza etc. Eppure gran parte di quegli insensati cartelli di fine-pista sono ancora lì a far bella mostra di stoltezza burocratica. Addirittura in casi in cui è stata fatta la manutenzione dell'attraversamento (dalla SAS, che gestisce anche la segnaletica verticale) . Ma ci voleva tanto a togliere quei cartelli assurdi? Dovremo aspettare altri 5 anni?


Cosa dice  la nornativa vigente 

art. 40 codice della strada

In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i conducenti dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni che hanno iniziato l'attraversamento; analogo comportamento devono tenere i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli attraversamenti ciclabili.

Art. 122  Regolamento esecutivo (specifica l' Art. 39 Cod. Str.)
9.  (...)   
b)  il  segnale PISTA CICLABILE (fig. II.90) che deve essere posto all'inizio di una pista, di una corsia o di un  itinerario  riservato alla  circolazione delle biciclette. Deve essere ripetuto dopo ogni interruzione o dopo le intersezioni;    
c) il  segnale  PISTA  CICLABILE  CONTIGUA  AL  MARCIAPIEDE  (fig. II.92/a) e PERCORSO  PEDONALE  E  CICLABILE (fig. II.92/b) che deve essere posto all'inizio di un percorso riservato  ai  pedoni  e  alla circolazione  delle  biciclette  e  deve  essere  ripetuto dopo ogni interruzione o dopo le intersezioni;
   

Cosa significano quei cartelli (e cosa credono i burocrati)

In pratica, il segnale di fine-pista davanti alle intersezioni è senza valore: esso indica semplicemente la fine di un obbligo, quello di percorrere la pista ciclabile ove esista.

Ma le fantasiose interpretazioni e i motivi per cui molti Comuni li hanno installati,  spesso supportati o spinti da Polizie Municipali palesemente incompetetenti od ostili, sono altri. Essi credono infatti:

  • di obbligare in tal modo il ciclista a scendere (insensato)
  • di togliere al ciclista la precedenza (abbaglio, l'attraversamento ciclabile gliela da incontrovertibilmente, come ai pedoni sulle "zebre")
  • di "levarsi le responsabilità" in caso di incidenti (al contrario, rischiano installando segnaletica irregolare e contradditoria)

In ogni caso in tal modi gli Enti:

  • facilitano interpretazioni capziose ed ostili da parte di azzeccagarbugli in caso di incidente
  • rendono insicuro il ciclista e fanno credere, anche agli automobilisti e ai molti pirati della strada, di poter dare la caccia ai ciclisti sulle intersezioni.

Bravi !!


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