Un cartello non fa zona 30



Da qualche giorno ho notato un fiorire di adesivi stradali con il segnale del limite dei 30 km/h, a volte accompagnati anche dalla segnaletica verticale. Probabilmente è questa la “zona 30” annunciata dal Sindaco mesi fa (era novembre...), istituita per la sicurezza delle persone.
Dalla mia immensa gratitudine emergono alcune riflessioni che proverò ad esporre e poi a zittire, per non essere tacciato di irriconoscenza.
La prima considerazione? La zona 30 non è un “solo” un limite di velocità: è la modifica della forma delle strade per “forzare” alla riduzione della velocità. Quanti saranno convinti a levare il piede dall'acceleratore dopo aver visto il dischetto adesivo sulle solite strade?
La seconda è la conseguenza della prima: se non ci sono controlli, chi si cura dei limiti? E' come mettere un cartello che obbliga il lupo a diventare vegetariano: se fossi una pecora starei molto, molto lontano dal vegetariano per decreto.
La terza conclude le riflessioni: non ho visto un cartello che indichi la fine della zona 30. Se è una zona, ha dei confini che la limitano. Senza specificare dove finisce, sembra che tutto o niente sia zona 30, e si perde la serietà dell'iniziativa.
Bene le zone 30, ma mettiamoci più impegno e meno adesivi.
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