La tradizione ecologica 14
venerdì 1 luglio 2022 | di Patrizio Suppa
Se è vero quello che ho letto su “Domani”, sarebbe l’ennesima riprova dell’italica “tradizione ecologica”: acquistare una risma di carta riciclata per fotocopie per mostrare al mondo come siamo attenti e preoccupati per l’ambiente. Poi continuare come al solito, business as usual. E’ quello che, sinteticamente, Greta ha chiamato “bla, bla, bla”. Al consiglio dei ministri europei per l’ambiente, il nostro chiedeva continuamente “flessibilità”. No, il tema non era la piantagione dei bambù o l’orario dei forestali: il temaera sempre quello, lo stop alla produzione di motori fossili per il 2035. Siccome 13 anni gli parevano un periodo troppo breve, ha chiesto gradualità e di portare lo stop definitivo al 2040, tra 18 anni. Il ministro danese, che probabilmente è uno che sa fare il suo mestiere, gli ha detto che “con la natura non si negozia”. Dopo quasi un anno e mezzo di questo andazzo, comincio a nutrire qualche dubbio: questo signore è adeguato a guidare la transizione? E, soprattutto, al suo capo interessa la transizione o ci lavora contro?
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