La Patria lo vuole


Qualche settimana fa qualcuno ha fatto una splendida battuta: bei tempi, quando eravamo alla canna del gas...
Per superare l'imbarazzo di acquistare il gas dalla Russia riempiendo quotidianamente di euro sonanti le casse di chi dovrebbe essere colpito dalle sanzioni, ecco arrivare l'alternativa: non piastrellare di pannelli fotovoltaici i tetti dei capannoni o riempire di impianti eolici la linea dell'orizzonte, ma avere nuovi fornitori di gas.
Il gas può arrivare fondamentalmente in due modi: il più semplice e sicuro è il gasdotto, un tubo che porta il gas “dal produttore al consumatore”. L'altro invece consiste nel riempire delle cisterne e far scaricare il contenuto nella propria rete di distribuzione. Detta così sembra facile, ma visto che si tratta di metano, l'operazione è un po' più laboriosa: le cisterne sono navi metaniere (sul modello delle petroliere, per capirsi). A spanne, iIl metano viene portato a bassa temperatura e liquefatto (Gnl), caricato sulle metaniere e, arrivate a destinazione, un impianto di rigassificazione riporta il metano allo stato gassoso e lo mette in rete.
E' questo ciò che dovrebbe fare il rigassificatore che il Governo vorrebbe ancorare a Piombino, mentre i piombinesi, amministrazione in testa, e gli comuni della zona non ne vogliono sapere. L'impianto sarebbe su una nave apposita, ferma nel porto di Piombino, con tutti i problemi e i rischi che questo comporterebbe.
Tralasciando i rischi potenziali relativi all'impianto e alle sue funzioni, la perplessità più grande riguarda l'occupazione del porto, dove partono e arrivano i traghetti per l'Elba e l'arcipelago.
Mentre il ministro della tradizione ecologica promette “compensazioni” annunciando progetti che erano già stati approvati anni fa per altri motivi, il nocciolo della questione torna sempre lì: si corre per preparare un impianto che nasce già vecchio e ci permette di utilizzare metano che costa il 40% in più di quello che proviene dal tubo. Non solo: questo metano della libertà proviene da paesi che non brillano per i diritti umani, quindi c'è sempre la padella, la brace e noi che saltiamo di qua e di là.
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