E' successo ancora
martedì 25 gennaio 2022 | di Patrizio Suppa
A tre settimane dall'inizio dell'anno, ieri è stata investita e uccisa un'altra persona: attraversava sulle strisce ad un semaforo sul viale Etruria. Non si sa se stesse attraversando con il rosso o il verde, ma poco importa: è il secondo pedone ucciso mentre attraversa la strada in questa città. Per chi vuol provare a capire, ci sono due problemi da mettere a fuoco: il primo è che i vigili urbani non possono bloccare ogni abuso di chi guida; il secondo, che è conseguente al primo, è che la sicurezza stradale deve partire dalla progettazione delle strade. A prescindere dalle responsabilità nellaccaduto, il viale Etruria è considerato dagli automobilisti una sorta di introduzione alla Fi-Pi-Li, e come tale si sentono autorizzati a schiacciare il pedale dell'acceleratore: non sarà un caso che l'autovelox posto all'inizio del viale sia uno dei più “prolifici” della città, contestato da multati e politici, con i primi che spesso riescono, con mio dispiacere, a farsi annullare le multe. Lungo quella strada ci sono tre attraversamenti semaforizzati (un sottopasso pedonale è chiuso da anni) e pure un giardino pubblico. Per far capire la situazione, lungo la strada c'è un marciapiede e ci si affacciano pure alcune palazzine. Si può far credere di essere in autostrada? No: siamo in città, quindi sarebbe buona cosa modificare la carreggiata e portarla ad una sola corsia per far rallentare le auto, almeno finché non si esce dall'ambito urbano, proprio dove mi pare di aver capito sia successo l'incidente.
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