Quando ho
letto di un ex tecnico ferroviario che si è costruito una “rail bike”, cioè una bici capace di andare sui binari ferroviari, ho pensato che l’idea fosse davvero bizzarra e originale.
Con una breve ricerca invece ho scoperto che si tratta di un’attività che ha un certo seguito di
appassionati di tutte le età, con tanto di report di viaggi su vecchie ferrovie abbandonate (anche in
Patagonia!) e pure con le
istruzioni per costruirsene una. Non solo: ci sono agenzie di viaggio che noleggiano i mezzi (sempre a pedali, ma a due o quattro posti) e organizzano vari
tour su tracciati abbandonati.
Mi pare proprio l’estate delle invenzioni: dalla bici con il motore di lavatrice alla bici che viaggia sui binari: chissà, magari può sempre tornare utile averne una, in attesa che le ferrovie dismesse diventino percorsi ciclabili…
Alla fine, mi rimane una domanda: quando un rail-ciclista se ne trova davanti un altro che procede nella direzione opposta alla sua, cosa succede?