Non è un’estate terribile, ma probabilmente il caldo dà alla testa lo stesso.
Non troverei altra giustificazione leggendo la notizia che a Pesaro alcuni ragazzi sono stati fermati e multati dalla Capitaneria per essersi
tuffati nel porto… anche con la bici.
Per quanto leggera, la bici è destinata inesorabilmente a restare sul fondo, terminando la sua salubre e rivoluzionaria esistenza. Uno spreco di risorse, soprattutto nella città della “bicipolitana”.
Oltre alla multa sacrosanta, la pena rieducativa dovrebbe comprendere un anno di riparazioni di biciclette, da destinare poi in beneficenza.