Per un ciclista parlare di auto è piuttosto straniante. Eppure rieccomi qua: dopo il “niente sarà più come prima” e il “ripensare il nostro modello di società”, eccoci tornare alla casella di partenza: gli incentivi per vendere auto.
Per ora non in Italia, anche se già da tempo qualcuno si lamenta della loro mancanza, ma in Francia sì: a partire dal primo di giugno sarà possibile avere degli incentivi per l’acquisto di auto, almeno per i primi 200.000 richiedenti: 7000 per comprare un’auto elettrica o 3-5000 per sostituire una vecchia auto con una elettrica, ibrida o diesel di ultima generazione (!).
Nei piazzali ci sono 400.000 auto nuove da “smaltire”, e bisognerà trovare il modo per svuotarli, no?
Intanto, sono state promesse centomila colonnine di ricarica entro il 2021. In più, il Presidente ha chiesto di riportare in Francia tutte le produzioni automobilistiche ad alto valore aggiunto e di partecipare al consorzio europeo per la costruzione delle batterie per le auto del futuro.
Tutto questo prevede un investimento totale di 8 miliardi di euro da parte del governo francese.
La realtà sono quelle 400.000 auto da vendere, ma è anche un cambiamento climatico di cui ci siamo dimenticati. Nel mezzo ci deve stare una transizione che ci porti verso uno stile di vita più sostenibile: possiamo arrivarci se continuiamo a produrre troppe auto che dovranno poi essere vendute e messe in circolazione?