Se pensate che solo nel capoluogo avvengano fatti bizzarri, beh, vi invito a ripensarci.
Alziamo il livello del ragionamento, e saliamo fino a Fiesole. Salita costante, ma pedalabile, salvo che non ci si voglia misurare con la vecchia via Fiesolana, dove un inquietante cartello indica la salita al 18% e altri avvisi informali attaccati ai pali invitano gli automobilisti, in italiano e in inglese, a non seguire le indicazioni del gps…
Arrivati in piazza Mino da Fiesole, si prosegue verso l’Olmo su via Gramsci. Poche decine di metri dopo, più o meno all’altezza del piccolo supermercato, il mistero. Alla fine di aprile c’era una rastrelliera, neanche di grande qualità ciclistica, e passandoci di nuovo alla fine di luglio non c’era più. Non so se è stata rimossa prima o dopo le elezioni, ma cambierebbe poco, anche perché ricordavo che proprio lì inizialmente le rastrelliere erano due, come mostra la funzione
street view del famoso motore di ricerca.
Fiesole non è proprio il posto ideale per i ciclisti urbani, ma con le biciclette a pedala assistita la situazione potrebbe cambiare rapidamente. Togliere una rastrelliera, anzi due, non è proprio un’iniziativa lungimirante.