Il 4 giugno il ministro dei trasporti ha emanato il decreto per la sperimentazione della circolazione della “micromobilità elettrica”: si tratta di quegli apparecchietti come monopattini, segway, hoverboard e monoruota che vediamo circolare in giro, ma che non esistevano per il codice della strada. Quali sono le regole? Tutti questi veicoli sono ammessi nelle aree pedonali, anche se devono avere un limitatore di velocità a 6 km/h. Al di fuori di queste aree potranno muoversi soltanto monopattini e segway, su piste pedociclabili, piste ciclabili e strade con limite di velocità a 30 km/h, purché abbiano un limitatore di velocità a 20 km/h, se possono superare questa velocità. Potranno guidarli solo maggiorenni e minorenni con almeno la patente AM (per ciclomotori). Non solo: tutti i veicoli, dopo il tramonto, possono circolare solo con luci anteriori e posteriori, mentre i conducenti di segway e monopattini dovranno indossare un gilet o bretelle ad alta visibilità se circolano su ciclabili o strade con limite di 30 km/h.
Fin qui, in linea di massima, le regole. La realtà la conosciamo bene: si considerano ciclabili chilometri di percorsi ciclopedonali che già oggi sono complicati da percorrere in sicurezza, a piedi e in bici. Le nuove ciclabili appena sfornate a volte non hanno raggi di curvatura adeguati, sono strette e mancano degli attraversamenti: immagino che la convivenza con questi gingilli sarà difficoltosa, per la differenza di velocità (già adesso alcune bici elettriche sono guidate maldestramente) e gli spazi occupati. Se arriverà,come qualcuno auspica, un sistema di monopattino-sharing, la faccenda diventerà seria.
Conclusione finale: perché comprare un monopattino elettrico se alla stessa cifra (2-300 euro) si può comprare una discreta bicicletta? forse vi hanno fatto credere che non siete in grado di andare in bici? Non fatevi fregare, andate in bici e pedalate: nessuna spesa di ricarica e ginnastica dolce gratis!