La montagna ha partorito un topolino
giovedì 16 maggio 2019 | di Patrizio Suppa
Le possibili modifiche al Codice della strada che tanto hanno fatto discutere (ricordate il senso unico eccetto bici?) hanno portato, da quello che ho letto, a qualche semplice ritocco qua e là. Qualche esempio? Niente innalzamento del limite di velocità ai 150 km/h in autostrada, così come niente divieto di fumo alla guida, in compenso si potrà andare in autostrada con motocicli a partire dai 120 cc, a patto di essere maggiorenni ed avere la patente da almeno due anni… e, detto tra noi, qual’è il motivo di questa limitazione, visto che è più pericoloso guidare fuori dall’autostrada che dentro? Mistero. Altri ritocchi sulle entità delle multe per chi guida sotto gli effetti di sostanze psicotrope e sui punti tolti in caso di sosta negli stalli per disabili o di ricarica per auto elettriche. Per noi ciclisti, invece? Beh, la prima cosa buona è quello che non è stato fatto, cioè mettere l’obbligo del casco. Questo mi fa sopportare un po’ di più l’assenza del senso unico eccetto bici, iniziativa che davvero avrebbe migliorato, e molto, la vita dei pedalanti. Accolti come grandi novità l’obbligo di sorpassare i ciclisti lasciando almeno 1,5 metri di distanza (chi verrà mai a controllare?) l’istituzione delle “case avanzate”, cioè spazi di arresto per i ciclisti agli incroci più avanti rispetto agli altri veicoli. All’estero ci sono già da un bel po’, qui da noi vedo che ce le facciamo da soli: non sono un profeta, ma me le immagino già invase dai motorini. Staremo a vedere. L’ultima novità è quella dell’istituzione della “strada scolastica”, dove le amministrazioni potranno regolare o vietare il traffico in occasione dell’ingresso e dell’uscita delle scuole. L’idea è eccellente, ma trattandosi di una banale ma utilissima ZTL (art. 6, c.4, l.b), sarebbe bastata una semplice ordinanza… sempre che ci fosse la volontà. Ah, dimenticavo: fino al 3 giugno sarà possibile portare degli emendamenti, per cui… attenzione!
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