No T.A.B. 63
lunedì 13 maggio 2019 | di Patrizio Suppa
Lo dico da una vita, e ne sono convinto: il diavolo si nasconde nei dettagli. Mi è già capitato più volte di passare sulla ciclabile del viale Morgagni dopo l’avvio della linea ex 3 della tramvia. All’altezza della “Casa dello studente” c’è un groviglio di sciocchezze difficilmente sopportabile. Innanzitutto c’è un semaforo che serve a far attraversare il viale ai passeggeri della tramvia. Considerando il volume del traffico e la pericolosità, il semaforo serve principalmente per le auto: lo dimostra il fatto che dalla ciclabile è visibile solo in direzione Careggi, mentre in direzione Dalmazia non c’è… e nonostante questo, è stato installato sulla destra della ciclabile, lontano e meno visibile dalla strada, invece che sul cordolo o, al limite, con un braccio che lo sostenesse sopra la corsia delle auto. L’altra scelta bizzarra è quella di aver inserito i soliti cartelli di fine/inizio della pista ciclabile all’altezza dell’attraversamento pedonale. Perché? Per la sicurezza, risponderà il più acuto dei lettori… e allora mi chiedo quale sicurezza dia in più la coppia di cartelli di fine/inizio ciclabile, visto che, a naso, il pedone che attraversa sulla strisce è sacro sulla ciclabile come sulla strada: avete mai visto un cartello di fine/inizio strada all’altezza di un attraversamento pedonale? Ancora una volta si sono voluti considerare i ciclisti come criminali e i pedoni come cretini.
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