Qualche settimana fa la Regione Toscana ha pubblicato un’indagine su “I comportamenti alla guida e il rischio di incidente stradale 2018”.
E’ un’indagine statistica che racconta i comportamenti alla guida dei Toscani. Ho dato un’occhiata alla parte che riguarda i ciclisti: in Toscana sono 870.115 (quasi un terzo della popolazione tra i 14 e i 70 anni), e una buona parte la usa almeno una volta a settimana (592.696), mentre i rimanenti la usano raramente.
Chi usa quindi la bici? Non c’è molta differenza tra i generi, ma la maggioranza degli utilizzatori ha un’età tra i 45 e i 60 anni (34,6%), mentre la fascia 14-24 anni tocca il livello minimo (13,4%), persino meno della fascia 61-70 anni (17,8%). La maggioranza (57,4% ha un diploma di scuola superiore).
E’ invece piuttosto bizzarro quello che viene individuato come il maggior pericolo per la sicurezza: buche e asfalto sconnesso preoccupano oltre il 44% dei ciclisti, mentre il comportamento degli automobilisti è ritenuto pericoloso solo per l’11,4%: le buche possono essere pericolose davvero, ma francamente mi sento più in pericolo da chi intorno a me guida auto e moto.
Proprio qualche giorno fa un’auto mi ha tagliato la strada, e questo aveva anche un portabici sul portellone: probabilmente i ciclisti all’infuori di lui (o lei) non hanno diritto di cittadinanza e circolazione.
Infine, l’uso del casco: secondo i dati il 67,8% dei ciclisti non usa mai il casco, mentre il 14,7% lo usa sempre o spesso. Anche se faccio parte della seconda categoria, a differenza del rapporto non mi sentirei di dare tutto questo valore per la sicurezza dei ciclisti al casco. Può essere utile, d’accordo, ma questo non può essere una giustificazione alla mancata repressione dei comportamenti scorretti degli automobilisti.