Non c’è molto da dire: un maturo (!) cinquantottenne alla guida di un camion e, ubriaco, sfugge ad un controllo dei vigili urbani, andando ad investire un bambino che stava prendendo un gelato con la famiglia.
L’autista è stato “salvato” dal linciaggio e poi arrestato; il bambino, di poco più di un anno, ha perso una gamba ed è ancora in pericolo di vita.
Potrebbe essere l’occasione per ascoltare un commento del ministro dell’interno, sempre
prontissimo. Purtroppo in questo caso l’investitore era veneto (anzi, venetista come hanno scritto i giornali) e le vittime di origine albanese.
Fare un commento equivarrebbe a pensare che sono le persone e non i loro passaporti o le loro idee che fanno i reati: per qualcuno ammetterlo sarebbe davvero troppo.