La città dei fatti propri 13
lunedì 3 dicembre 2018 | di Patrizio Suppa
Lo scorso venerdì sono andato all’assemblea pubblica in cui sarebbe stato illustrato il progetto esecutivo della nuova piazza dell’Isolotto. Sono arrivato con un quarto d’ora di ritardo, ma considerato che è cominciata con almeno 25 minuti di ritardo non mi sono perso niente. La sala era piena, un centinaio di persone. Atmosfera elettrica già prima di cominciare. Appena i tecnici hanno cominciato a parlare sono iniziate urla e contestazioni, il relatore è stato più volte interrotto da una quindicina di esagitati di ambo i sessi. Ho seguito tutti gli incontri del “percorso partecipativo”, e molti di questi non ricordo di averli mai visti. Ho poi capito di chi si trattava: gli ambulanti e i negozianti della piazza, tutti invalvolati per la pedonalizzazione. Se ci siete stati, sapete com’è la piazza dell’Isolotto: piena di auto. Il progetto, secondo quanto emerso nel percorso partecipato, avrebbe dovuto mantenere i posti auto, e così è stato. Certo, saranno organizzati diversamente, e addirittura ne dovrebbe risultare qualcuno in più rispetto ad oggi. Di fatto, la piazza sembra proprietà di ambulanti e negozianti, e a nessuno di questi viene in mente che un ambiente più vivibile non può che portargli beneficio. Qualcuno ha già fatto un comunicato stampa dove si parla di commercianti e residenti contro il progetto: non è vero, i residenti sono favorevoli in larghissima parte. Vedremo come andrà avanti.
|