Non ho specifiche competenze tecniche sulla tecnica delle costruzioni, quindi dirò la mia con la stessa superficialità trovata nelle dichiarazioni sul crollo del ponte lette qua e là sui giornali.
La prima impressione vissuta è la tristezza per le vittime del disastro, una strage che dovrà trovare dei colpevoli, insensata come quelle degli incidenti stradali.
Ecco qua, i colpevoli. Più di un importante rappresentante istituzionale, prima ancora di presentarsi sul posto, ha già fatto il loro nome e cognome. Potrebbero anche essere così, certo, ma vivendo ancora in uno stato di diritto ed essendo io un po’ all’antica mi sentirei più tranquillo se prima si facessero delle indagini e poi i processi.
Detto questo, dopo una tragedia come questa spossiamo anche leggere le
maldestre dichiarazioni di chi dichiarava che il ponte genovese sarebbe durato un secolo, così come su quelle di chi avrebbe voluto costruire una nuova variante autostradale (lasciando lì il ponte…), come se le costruzioni nuove o seminuove non fossero
esenti da difetti.
Lasciamo lavorare tecnici e magistrati, ma rimane sempre lo stesso problema che ogni governo, di qualsiasi colore e livello, tende a sottovalutare: è necessario fare manutenzione su ponti, strade, gallerie e tutto il resto, tanto che qualcuno ha lanciato l’allarme sulle
opere da controllare. Però la manutenzione costa, e molto… senza dare in cambio nessuna visibilità.