Si avvisano i signori passeggeri
lunedì 13 agosto 2018 | di Patrizio Suppa
Tutti parlano del bizzarro comunicato pronunciato qualche giorno fa dalla capotreno agli altoparlanti di un treno regionale lombardo. Chi dice che è uno scandalo che un pubblico ufficiale si esprima in quel modo, chi invece la difende perché il suo lavoro è esasperante. Vogliamo guardare l'accaduto con freddezza? Quella capotreno, come ogni giorno tantissimi altri in tutta Italia, rischia violenze e percosse da alcuni passeggeri trovati senza biglietto. Ha tutto il diritto di poter fare il suo lavoro con tranquillità e sicurezza. Dire quello che ha detto (credeva ci fosse il microfono spento...) può servire come psicoterapia, ma non credo che nessuno dei destinatari del messaggio abbia fatto una piega, e che quindi lei ci abbia guadagnato alcunché in sicurezza. E' la cultura di oggi: metti un “mi piace” e credi di aver risolto un problema. D'altro canto, mi chiedo se tutti quelli che la difendono, soprattutto gli amministratori di ogni ordine e grado, abbiano fatto qualcosa per migliorare la sicurezza sui treni, per chi ci lavora e per chi ci viaggia: è facile giustificare l'esasperazione (che è innegabile), ma cosa si fa per ridurre i rischi?
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