Cambia qualcosa?
giovedì 14 giugno 2018 | di Patrizio Suppa
Premetto che i colpevoli dell’uccisione (perché di questo si tratta) del giovane in motorino al semaforo di via Canova dovranno andare nelle patrie galere, secondo quanto deciderà la legge. Non solo: potrebbe aiutare la loro rieducazione, prevista dalla Costituzione, fare qualche anno di assistenza alle vittime di incidenti stradali. Detto questo, mi sembra che della tragedia di domenica scorsa si ponga più l’accento sull’etnia degli arrestati invece che sulla loro condotta omicida. L’enfasi nell’accelerazione per la chiusura del villaggio al Poderaccio è piuttosto curiosa: qualcuno ha mai demolito il palazzo dove abitava il colpevole di qualche odioso incidente stradale? Mi auguro che il villaggio sia smantellato perché indecoroso, non perché da lì provenivano gli arrestati. A Firenze quest’anno ci sono stati 8 morti in incidenti stradali (nel 2016 in Italia quasi 9 al giorno) e a me poco importa se chi ha causato l’incidente era fiorentino, svizzero o marziano, soprattutto quando ripenso alla ragazza bionda che solo ieri è partita in auto dallo stallo di sosta senza guardare e senza mettere la freccia, e per un pelo non mi ha travolto.
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