Due pesi
martedì 15 maggio 2018 | di Patrizio Suppa
Ormai conosciamo il personaggio. Nei giorni scorsi, in un incontro alla Casa Bianca, il Presidente statunitense ha proposto di inserire dazi del 20% sull'importazione delle auto straniere, dando anche un “pubblico encomio” al dirigente di una delle case automobilistiche che riporterà una struttura dal Messico negli Stati Uniti. In generale sono d'accordo sul principio del “chilometro zero”, anche se credo che per un'automobile il grosso dell'inquinamento sia nell'uso più che nel trasporto fabbrica-cliente. Quello che invece mi ha inquietato è stata l'idea di usare una doppia scala per le emissioni inquinanti: un livello più permissivo per le auto prodotte “in casa” e uno più stringente per quelle estere. Sulle emissioni inquinanti non si può scherzare: se un gippone inquina, inquina indipendentemente dalle coordinate del luogo di produzione. In questo modo si mette a rischio la salute delle persone per sottostare alla scarsa competitività tecnologica delle proprie industrie. E' curioso vedere come uno strenuo difensore dei valori occidentali e della libera impresa usi gli stessi metodi che qualche anno fa erano utilizzati a volte al di là della cortina di ferro.
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