Isolato
giovedì 10 maggio 2018 | di Patrizio Suppa
Il divieto di transito per i bus che arrivano (anzi, che dovrebbero arrivare) in aeroporto a Pisa sta scatenando una vera e propria guerra tra Comune e società aeroportuale. Da alcune settimane chi prendeva l’autobus che da Firenze (stazione SMN) portava all’aeroporto di Pisa non arriva più all’aeroporto ma al parcheggio intermedio del “Pisa mover”, la navetta che collega la stazione ferroviaria di Pisa con l’aeroporto. In soldoni vuol dire che oltre al biglietto del bus il turista volante deve pagare anche un altro biglietto per il trenino che, tra l’altro, costa 2,70 euro a corsa per qualche minuto di viaggio. Toscana aeroporti da giorni paga paginate pubblicitarie per contestare questa decisione dell’amministrazione comunale. La motivazione dell’ordinanza comunale è dovuta alle problematiche legate all’inquinamento causato dai bus e che ricadrebbe sul vicino quartiere cittadino. Bizzarra, credo, perché i bus non passano dalla città, ma arrivano all’ingresso dell’aeroporto direttamente dalla superstrada. Poi, capisco che il sindaco non abbia poteri sul traffico aereo, ma preoccuparsi del transito di una ventina di bus quando ogni giorno partono (e, presumibilmente, arrivano) una sessantina di voli, mi pare velleitario. Qualcuno ipotizza che il “trenino” debba avere un minimo di passeggeri, altrimenti la differenza dovrà essere colmata dal Comune. Io, semplicemente, credo che per far andare più gente sul “Pisa mover” sia necessario avere più treni da e per la stazione di Pisa. I bus sopperiscono ad una mancanza del trasporto pubblico, facendo anch’essi servizio pubblico.
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